“Il problema cinghiali nell’area del Parco ha raggiunto livelli insostenibili” a ribadirlo il Codacons Cilento dopo l’ultima denuncia pubblica arrivata dalla signora Carmela De Marco di Gioi che ha subito significativi danni alla sua attività agricola.
“Ma– dichiara il presidente Bartolomeo Lanzara – sono centinaia le segnalazioni che riceviamo. Ormai gli ungulati sono così numerosi che si trovano nelle piazze dei paesi e nelle campagne dove si pratica l’agricoltura. Il Parco deve avviare tempestivamente misure per mettere in condizione gli agricoltori di poter svolgere, senza problemi, la propria attività economica senza preoccuparsi anche della fauna selvatica. Il rischio, da parte soprattutto dei giovani, è l’abbandono delle imprese agricole”.
“Un rischio che – secondo il Codacons Cilento – il territorio non può permettersi: 57mila persone sono già andate via secondo gli ultimi dati sullo spopolamento nell’area Parco. Ci sono Comuni con meno di 500 abitanti come Sacco, Serramezzana, Valle dell’Angelo, Sant’Angelo a Fasanella che rischiano l’estinzione. Per questo è necessario intervenire tempestivamente, occorrono interventi immediati e indennizzi adeguati, certi e tempestivi agli agricoltori sia per i danni diretti, determinati dalla perdita di produzione, sia per quelli indiretti”.
Il fenomeno ha raggiunto dimensioni preoccupanti a cui si aggiungono per i danni alle persone e alle strutture, con un aumento di incidenti stradali anche gravi e rischi sempre maggiori per la sicurezza dei cittadini. E’ urgente una nuova ed adeguata politica di contenimento, a partire dai piani di prelievo selettivi della fauna selvatica presente nell’area. Si rende quindi necessario il monitoraggio costante con metodologie innovative”.
Il Codacons annuncia che, nei prossimi mesi, discuterà con le associazioni degli agricoltori dei problemi evidenziati per trovare delle soluzioni condivise.