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“Per la seconda volta il mio uliveto è stato oggetto di un raid notturno da parte di ignoti, che si sono accaniti contro decine di piantine di Ulivi, distruggendone la maggior parte”. A raccontare la vicenda, quasi con le lacrime agli occhi, è il signor Antonio Guerra, proprietario a Buonabitacolo in Via Rio Freddo di un terreno agricolo di circa un ettaro, nel quale sono presenti circa una settantina di piante di ulivo. Antonio, 54 anni, risiede in Germania per motivi di lavoro, ma ha puntato sul suo uliveto a Buonabitacolo per poter ritornare, quanto prima possibile, a vivere nel Vallo di Diano. I suoi progetti ed i suoi sogni per il futuro, collegati pertanto indissolubilmente al suo uliveto, rischiano però di venire infranti per i gravi atti vandalici compiuti da ignoti, e per i quali è stata puntualmente presentata denuncia contro ignoti alla Stazione Carabinieri di Buonabitacolo. I malviventi hanno agito probabilmente la notte del 10 Giugno scorso, mentre Antonio era in Germania, infierendo sulle piante di ulivo con un oggetto tagliente ed affilato, e procurando ingentissimi danni. A scoprire quanto accaduto ed a presentare la denuncia ai militari dell’Arma è stata la mamma 77enne di Antonio, la signora Maria, che trovandosi di fronte alle piantine di ulivo tagliate e distrutte nell’appezzamento agricolo del figlio, di fronte a tanto ingiustificabile scempio ha anche avuto un malore. Ora Antonio è tornato appositamente a Buonabitacolo per verificare quanto accaduto, e non si rassegna a rinunciare ai propri sogni e ai propri progetti, promettendo una ricompensa a chi fornirà ai militari dell’arma elementi utili a risalire ai responsabili. “E’ la seconda volta –sottolinea Antonio- che distruggono le mie piante di ulivo a distanza di 2 anni: la prima si era verificata nel Novembre del 2012. Ora mi sento davvero esasperato ed indignato, e sono sempre più convinto che il mio progetto per il futuro di puntare sul mio uliveto dà fastidio a qualcuno che, con questi raid notturni, cerca di intimidirmi”. Insomma davvero una situazione divenuta insostenibile per Antonio, che dopo il primo raid del 2012 era stato costretto a ripiantare gli ulivi distrutti, e che ora ha subito un nuovo ingente danno non solo economico ma anche pratico per lo sviluppo del suo progetto, visto che le circa 30 piantine tagliate dovranno essere ripiantate ad ottobre. Di qui l’idea di una ricompensa per risalire ai responsabili. “Offro 2mila euro –conferma Antonio- a chiunque, recandosi presso una qualsiasi caserma carabinieri, offra elementi utili per trovare i responsabili. Questa storia sta distruggendo me e la mia famiglia –conclude- e deve finire”.
Antonio Sica