La procura della Corte dei Conti della Campania “ha scongiurato un danno da pagamento di prestazioni sanitarie mai rese né rendicontate per oltre 40 milioni di euro (pari alle fatture emesse dalle cliniche per prestazioni di cura non rese)”. Emerge – riporta l’Ansa – nella relazione per l’inaugurazione dell’anno giudiziario del procuratore regionale facente funzioni, Gianluca Braghò, in un aggiornamento “sull’indagine relativa alla gestione dell’emergenza Covid e riguardante l’indebita percezione di provvidenze pubbliche da parte delle cliniche private della Regione Campania per effetto di accordo, ritenuto illegittimo, intercorso il 28 marzo 2020 tra la Regione e l’Aiop, l’Associazione Italiana Ospedalità Privata”.
Non si sono fatte attendere le reazioni dal mondo politico. “Anche la Corte dei Conti boccia la gestione della sanità in Campania – commenta la deputata di FdI Imma Vietri – ormai De Luca non ha più alibi. Ben 40 milioni sarebbero potuti andare in fumo se non fossero intervenuti i giudici contabili. Il governatore può raccontare ciò che vuole nei suoi monologhi ma saranno sempre i fatti a smentirlo. E, in questo caso, sono stati i giudici contabili a smascherare la favola della vantata efficienza della sanità in Campania, anche durante la pandemia. Il suo fallimento amministrativo e politico, con solo sprechi e inefficienza, è sotto gli occhi di tutti. De Luca – conclude Vietri – non fugga dalle sue gravi responsabilità e ne tragga le conseguenze”.
“De Luca dimostra sempre che o non sa spendere o spende male – dichiara il senatore di FdI Antonio Iannone – Dopo la bocciatura per la mancata finalizzazione dei fondi europei arriva anche la reprimenda della Corte dei Conti. Il mito della vantata efficienza è smentito quotidianamente dai fatti. Il suo fallimento è conclamato dalla matematica che non è un’opinione. È tempo che si faccia da parte”.