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“Il prossimo 22 marzo arriva in libreria “La nazione del miracolo. L’Italia e gli italiani tra Storia, memoria e immaginario (1963 – 1964)”, Castelvecchi editore. La storia è, e rimane, l’unico strumento a nostra disposizione per essere cittadini coscienti, per sciogliere il nodo del presente che ci attanaglia”, è quanto annuncia Marcello Ravveduto dal suo profilo Facebook.
Insegna Public and Digital History all’Università di Salerno, componente del comitato direttivo dell’associazione italiana di Public History, autore di diverse monografie editorialista del gruppo “L’Espresso” e Fanpage.it, direttore scientifico e curatore della galleria virtuale su Mafia e Antimafia presso la Casa Museo Joe Petrosino a Padula, Ravveduto, ha scritto questo libro “per discuterne con colleghi, amici e appassionati della nostra Repubblica, delle sue storie, delle sue memorie, dei suoi immaginari”, ammette.
“I partiti provano ad adeguarsi alle aspettative collettive affrontando lo scompiglio dell’adolescenza repubblicana, sballottati tra momenti di incontenibile euforia e situazioni di cupo pessimismo. Alla fine rimane la sensazione che la classe dirigente, nel suo insieme, tema il sorgere della nazione repubblicana”, si legge nel quarto di copertina.
“Il miracolo economico ha cambiato il destino di migliaia di italiani: famiglie con storie di sofferenza e marginalità hanno avuto per la prima volta accesso al benessere – racconta Marcello nel suo lavoro- nel sogno americano all’italiana si coglie con nettezza una distanza tra le prospettive dei partiti e i desideri dei cittadini”. Un’aspirazione che diventa concreta analizzando le fonti audiovisive di quegli anni.
“Il miracolo raccontato dai media e la storia di un’unificazione materiale di una comunità immaginaria in cui ognuno può identificarsi in una nazione moderna – prosegue Ravveduto – dove sono saltate tutte le gerarchie di potere dell’Italia rurale. L’unico riforma strutturale possibile è accettare la nuova realtà”.
Antonella Citro