Uno studio della CGIA di Mestre aveva parlato di un calo dei prestiti dalle banche alle partite iva lanciando anche un allarme usura. Un allarme rilevato prevalentemente dal titolo che spinge il direttore generale della Banca Monte Pruno Michele Albanese ad una serie ed approfondita riflessione sullo studio. Innanzitutto Albanese ricorda come, il covid ha ridisegnato regole ed equilibri nell’ambito delle erogazioni bancarie ma soprattutto ha voluto sottolineare come, le percentuali negative che riguardano le erogazioni di prestiti a livello generale, non riguardano il credito cooperativo dove non si registrano i dati negativi illustrati per il discorso generale della CGIA di Mestre.
“Si è spesso affermato – ricorda Michele Albanese – come l’azione delle BCC sia anticiclica, in quanto con maggiore vigoria, al mercato anche e, principalmente, quando gli altri istituti tirano i remi in barca, perché consci del ruolo che svolgono sui territori di competenza. La pubblicazione di questi articoli, – sottolinea riferendosi alle notizie apparse in riferimento alla pubblicazione – lascia al lettore un messaggio limpido collegato al fatto che le banche non hanno sostenuto le imprese, lasciandole sole nel bel mezzo della tempesta”.
Albanese quindi si pone l’interrogativo sugli effetti che si sarebbero registrati nel caso in cui anche il Credito Cooperativo come banche di comunità avesse fatto registrare la sua assenza nell’emergenza. Una domanda a cui risponde riprendendo le affermazioni del direttore di Federcasse Sergio Gatti ossia: “Il credito cooperativo negli ultimi cinque anni ha dimostrato il suo radicamento nelle comunità e ha confermato la capacità di svolgere una funzione anticiclica: quando cresce l’incertezza le nostre banche erogano più credito, soprattutto a famiglie e imprese“.
“Non posso che essere – continua Michele Albanese – un sempre più convinto cooperatore ed artigiano del credito che vede nelle BCC l’unica luce accesa per tanti imprenditori e famiglie, l’ultimo appiglio, forse, prima di passare in altre mani che, quotidianamente, con la nostra azione, combattiamo con forza e determinazione”. Un impegno che caratterizza il lavoro quotidiano della Banca Monte Pruno ma che, spesso, deve fare i conti con le restrizioni imposte dalla BCE che, a parere di Albanese minacciano l’azione dell’istituto di credito attraverswo provvedimenti discutibili.
“Oggi – spiega il direttore generale della Banca Monte Pruno – c’è un altro elemento preoccupante che sta impattando sull’andamento dei prestiti, ossia la corsa al rialzo dei tassi di interesse a danno di tanti operatori e famiglie. Continuare ad insistere con tali politiche di contrasto dell’inflazione attraverso il costo del denaro – spiega Albanese – sta impoverendo le famiglie e creando non pochi problemi, allontanando dal mercato del credito non le banche, ma proprio le imprese e le famiglie.Tali dinamiche danno vita ad un pericoloso cortocircuito, che allarma non solo la Cgia di Mestre ma, soprattutto, noi operatori del credito e, quindi, di conseguenza, l’intera platea dei nostri clienti. Essere BCC e vivere il territorio,- conclude Michele Albanese – sapendo ascoltare prima e dando risposte concrete poi, diventa sempre di più un mantra di cui andiamo estremamente fieri e di cui non faremo mai a meno.