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Il 23 novembre del 1980 un terribile terremoto devastò gran parte delle aregione Campania colpendo duramente anche la Basilicata. Quei terribili giorni continuano ad essere ricordati ancora risultando indelebili per chi li ha vissuti. Questa mattina una scossa di terremoto, seppur di lieve entità ha ricordato quei momenti.
Ieri 34esimo anniversario dal terribile terremoto che colpì duramente la Campania. Il 23 novembre del 1980, alle ore 19,34 impazzì il sismografo con il sensore che uscì fuori dal tracciato per la violenza terribile della scossa di terremoto che devastò i comuni di Teora, Castelnuovo di Conza, e Conza della Campania, ma che fu fortemente avvertito in tutta la regione colpendo anche i territori delle Province di Avellino e Salerno, interessando anche la vicina regione Basilicata coinvolgendo anche al provincia di Potenza. Magnitudo 6.9 della scala Richter e 10 della scala Mercalli. Poco meno di 3000 i morti sotto le macerie, quasi 9 mila i feriti, oltre 280mila gli sfollati.
Questo il bilancio del tragico evento che ha colpito duramente la Campania. La ricostruzione è stata lunga e difficile. Ripartire è stato possibile essenzialmente grazie alla volontà dei cittadini. Ancora oggi sono indelebili le immagini delle prime pagine dei quotidiani in cui si chiedeva all’Italia “Fate presto”. Dall’Irpinia al Vulture, interi territori distrutti e paesi rasi al suolo dalla scossa di terremoto. Anche all’estremità della Regione Campania fu fortemente avvertita la scossa ì, così come fu avvertito lo sciame sismico che ne derivò nei giorni successivi. Famiglie tirate fuori dalle loro case con crolli che si verificarono anche nel Vallo di Diano e abitazione ed edifici che a seguire furono dichiarati inagibili. E ci sono voluti 30 anni per ricostruire quelle case. Con strascichi polemici che continuano all’infinito. Ma questa è un’atra storia. La gente però non dimentica quei terribili giorni e sono diverse le iniziative che il 23 novembre di ogni anno si ripropongono in ricordo proprio del terremoto del 1980.
Intanto questa mattina, una nuova scossa di terremoto, per fortuna di lieve entità, è stata registrata dall’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia con epicentro nell’area più estrema della Regione Campania quindi nel territorio di Casalbuono, al confine con la Regione Basilicata. Alle ore 9 di questa mattina la terrà ha tremato con un’intensità di Magnituto 2.1 ad una profondità di 9,9 km. Ad essere interessati dalla scossa i comuni di Casalbuono, Buonabitacolo, Casaletto Spartano, Montesano sulla Marcellana, Tortorella, nel raggio di 10 km. Oltre che Caselle in Pittari, Ispani, Monte San Giacomo, Morigerati, Padula, Santa Marina, Sanza, Sapri, Sassano, Torraca, Vibonati, Lagonegro, Moliterno, Nemoli, Rivello, Tramutola e Paterno. Fortunatamente non si registrano danni a persone o cose