Sul progetto di delocalizzazione delle Fonderie Pisano a Buccino arriva anche la Soprintendenza Archeologia Belle arti e Paesaggio per le province di Salerno e Avellino a esternare dubbi. L’area di ubicazione del progetto – si legge nel parere che la Regione ha chiesto all’Ente – risulta localizzata in un contesto ricco di numerosi beni paesaggistici, nonché beni architettonici e archeologici tutelati. Pertanto, andrebbero valutati gli impatti visivo-percettivi del progetto con i caratteri specifici del contesto paesaggistico coinvolto.
La Regione Campania, qualche settimana fa, ha autorizzato l’azienda a richiedere la VIA – valutazione d’impatto ambientale evidenziando, al contempo, criticità e rischi del nuovo progetto che sarà oggetto di ulteriori valutazioni tecniche da parte della Regione. E ora anche per la Soprintendenza il progetto deve essere assoggettato a Valutazione di impatto ambientale.
La decisione della Soprintendenza nasce da una serie di valutazioni, come riporta IlMattino. Da un lato, l’intervento proposto per l’area di progetto sembrerebbe non intersecare direttamente aree sottoposte alle disposizioni contenute nella parte seconda, terza e quarta del Codice dei Beni culturali e del Paesaggio. Dall’altro, si inserisce in un contesto di particolare valenza naturalistica ed ecosistemica nonché di particolare interesse archeologico. L’area di progetto è circondata da un’area nella quale, data la particolare valenza paesaggistica naturalistica, viene individuato il “Corridoio regionale trasversale” della Rete ecologica regionale. Area riconosciuta e dettagliata dal Piano territoriale di coordinamento provinciale di Salerno con aree a media ed elevata biodiversità, con zone cuscinetto con funzione di filtro protettivo nei confronti delle aree a maggiore biodiversità e naturalità, rispetto agli effetti deleteri della matrice antropica. Dal punto di vista archeologico l’area di intervento si inserisce in un contesto, corrispondente al territorio dell’antico centro lucano e poi romano di Volcei, ricchissimo di testimonianze di occupazione e frequentazione antropica databili tra la Protostoria e il Medioevo, alcune oggetto di provvedimenti di tutela diretta. È collocata sì in zona Asi ma la posizione del progetto, che prevede inserimento di nuovi capannoni e altoforni in un territorio sostanzialmente pianeggiante, comporta una ampia visibilità dell’impianto nel contesto. Da qui, il parere della Soprintendenza per cui il progetto delle nuove fonderie debba essere assoggettato a Via.