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lunedì, 2 Ottobre, 2023
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    Giornata del ricordo. 10 febbraio dediato alle vittime delle foibe.

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    Il 30 marzo 2004 il Parlamento italiano ha portato alla luce una delle più terribili stragi che hanno coinvolto il popolo italiano. Mentre il mondo iniziava a scoprire il terrore dei campi di concentramento nazisti al confine tra Italia e Jugoslavia si consumava l’eccidio degli italiani da parte delle truppe del generale Tito. La strage delle foibe non è particolarmente conosciuta e per oltre mezzo secolo è rimasta fuori dai libri di storia. Solo nel 2005, nel primo giorno di celebrazioni in onore delle vittime delle foibe, l’Italia ha iniziato a scoprire e conoscere la tragedia che colpì gli italiani residenti nei territori al confine con la ex Jugoslavia e precisamente Trieste Fiume Istria e Dalmazia. Un eccidio avviato nel 1943 e precisamente subito dopo l’armistizio dell’8 settembre. In un momento di totale confusione i partigiani slavi avviarono per ordine del generale Tito una crudele vendetta verso gli italiani non comunisti che vennero torturati, massacrati e successivamente buttati nelle foibe, insenature carsiche molto profonde. Lì vennero gettati i corpi dopo essere stati trucidati. Vittime delle foibe, chiamati infoibati,  sono stati fascisti, cattolici, liberaldemocratici, socialisti, uomini di chiesa, donne, anziani e bambini.  Una carneficina partita nel 1943 e durata per 4 anni in cui il Generale Tito diede ordine di effettuare una pulizia etnica sul territorio ed eliminare tutti i non comunisti. Le persone venivano prelevate nelle loro case con la scusa di effettuare controlli per non tornare più. Quando nel 1948 iniziarono i lavori di recupero dei corpi infoibati, non si riuscì a risalire al numero esatto delle vittime e le autorità dei paesi interessati non fornirono e hanno continuato a non fornire i dati delle persone che furono sottoposte a controllo in quel periodo. Sulla strage delle foibe si conserva tuttora un  velo di omertà e silenzio ma per le popolazioni di quei territorio il ricordo è vivo e indelebile. Furono tantissimi gli italiani che per sfuggire alla morte furono costretti a emigrare nelle Americhe. Molti si rifugiarono nell’America Latina dove ogni anno dedicano una giornata al ricordo di quei terribili fatti che hanno colpito gli italiani. Il tema delle foibe è tornato alla ribalta quando l’ex presidente Cossiga annunciò di voler consentire il passaggio delle truppe jugoslave sui territori colpiti dalla tragedia. La popolazione si ribellò con forza e da quel momento si iniziò a parlare e a raccontare la triste pagina della storia per quasi 50 anni debitamente occultata. Ancora oggi se ne parla poco ma anche territori come il Vallo di Diano è stato colpito dalla tragedia. Sono state diverse infatti le vittime provenienti dal vallo di Diano che in quei terribili anni vivevano o lavoravano nei territori colpiti e che sono rimaste vittime dell’eccidio.

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