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lunedì, 2 Ottobre, 2023
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    Impianto biometano ad Auletta, il 10 agosto incontro pubblico

    Giovedì 10 agosto ad Auletta ci sarà un’assemblea pubblica sull’impianto di produzione di biometano che dovrebbe sorgere in località Cerreta.

    Al Comune è arrivata l’istanza dalla società romana Neoagroenergie Srl che ha richiesto l’avvio di una conferenza dei servizi. Intanto i cittadini iniziano a mobilitarsi, vogliono saperne di più. Hanno organizzato un incontro pubblico e stanno facendo girare un volantino.

    L’impianto a biometano è previsto nella località Cerreta – si legge – in mezzo a una zona agricola di oliveti e aziende agricole. Non è la prima volta che la società romana propone un impianto di tali dimensioni. Nel 2019 ci ha provato ad Agnone nell’Alto Molise. Lì i consiglieri d’opposizione, la cittadinanza e infine la sovrintendenza sono riusciti a bloccare il progetto. Tra i dubbi che sollevano: “Quanti camion passeranno ogni giorno? Ne arriveranno anche da altri Comuni? Quanti posti di lavoro produrrà? Chi ne beneficerà se il gas prodotto entra nella rete Snam non ci saranno – sottolineano nel volantino – sgravi fiscali per i cittadini. E poi parlano di sostenibilità: l’area dove sorgerà è contigua al PNCVDA, a ridosso del fiume Tanagro, Sito di Interesse Comunitario. Non sarà – dicono – un impianto a ciclo chiuso, il digestato quindi dove va a finire?

    L’area dove dovrebbe sorgere è lontana dal centro abitato – hanno già spiegato dal Comune – L’impianto permetterà di smaltire scarti di agricoltura quindi andrà a risolvere il problema dei reflui dei frantoi, delle industrie conserviere, dei liquami delle stalle. Per la capacità produttiva che ha avrà bisogno di circa 200 tonnellate al giorno che significa il movimento di molti camion ma la ditta si riserva – hanno assicurato – di presentare un progetto aggiuntivo per fare una strada di collegamento con la statale e non caricare la strada comunale nella zona abitata. La stessa società ha dato al Comune rassicurazioni circa il minimo impatto sul circondario e le cautele per gli impatti diretti odoriferi e visivi: il progetto prevede che la merce sarà portata agli stomaci direttamente con la tramoggia dei camion quindi non ci sarà stoccaggio a terra che è la principale causa dei cattivi odori. Il digestore – spiegano – crea metano che va nella rete Snam, la parte di scarto liquida diventa AdBlue usato nelle vetture di ultima generazione (euro6) e la parte solida sarà concime organico per l’agricoltura. Inoltre tutti gli scarti finali saranno convogliati nel depuratore della vicina zona industriale di Buccino che beneficerà di ciò in quanto ora funziona a meno del regime per mancanza di materiale. Quello di Auletta – dicono infine – è uno dei 6 impianti di biometano che la ditta si è vista finanziata con il Pnrr, sarà quindi un progetto monitorato costantemente.

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