La febbre delle scommesse è forte e la visione di un facile guadagno innesca un grosso giro di affari che spesso portano sul lastrico numerose famiglie per quel fenomeno “Ludopatico” altamente diffuso in modo inquietante. Il gioco d’azzardo, come tramanda la storia è sempre stato presente nella società; già 5-6000 anni fa si scommetteva sulle corse dei carri o sui dadi. Proprio dai dadi, che in arabo si chiamavano “Az-zahr”, poi tramandati nel termine francese “hasard”, prende nome il termine odierno “gioco d’azzardo” che sulla scommessa e sulla probabilità di vincita di grosse somme, fonda la sua captazione seduttiva. Oltre al conseguente dramma sociale della “ludopatia” legata gioco d’azzardo, vi è un corridoio parallelo al mondo delle scommesse, è il gioco illegale, a cui le forze dell’ordine guardano con grande attenzione, data la ragnatela di interconnessioni con la malavita organizzata che oltre ad essere fonte di lucro, il gioco clandestino, è anche un modo di “rupulire” il denaro “sporco”. Proprio in quest’ottica, nel corso di servizio mirato alla prevenzione e repressione di reati inerenti le scommesse illegali, i Carabinieri della Caserma di San Gregorio Magno, coordinati dal Cap. Alessandro Cisternino, Comandante delle Compagnia di Eboli, procedevano al controllo dell’esercizio pubblico riportante la dicitura “PLANET WIN 365”, ubicato in San Gregorio Magno alla via Menza, gestito da A.D. di anni 27. In fase di controllo è stato accertato che all’interno dell’attività venivano eseguite giocate e/o scommesse senza le autorizzazioni dettate dall’Art. 4/1 legge 13.12.1989 n° 401, con conseguente sequestro dell’intero locale, oltre che al deferimento, del 27enne A.D., alla Procura della Repubblica di Salerno. Quest’episodio, sottolinea l’attenzione che i presìdi legali nei piccoli centri, quali le Caserme dei Carabinieri, hanno un ruolo importante per arginare la criminalità organizzata che, dai grandi centri abitati, cerca di espandersi nelle zone del territorio mai lambìte in precedenza da tali problemi. Questo implica una necessaria sinergia operativa di azione e prevenzione tra Carabinieri, Polizia Locale e forze politiche, sia per arginare l’evoluzione sul territorio di queste forme di malaffare, che per mantenere lo status di “isole felici” dei piccoli centri della provincia.
Quintino Di Vona