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domenica, 26 Marzo, 2023
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    Monte San Giacomo. Il 29 dicembre “Patan’ e cicc’ all’Opera”

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    “Patan’ e Cicc’ all’Opera” domenica prossima, 29 dicembre. Torna l’atteso evento invernale che da ormai 36 anni sfida il freddo e la pigrizia per celebrare il piatto tipico della tradizione culinaria di Monte San Giacomo. Con la nuova Pro loco, presieduta da Saverio Romano, la kermesse è stata ripensata dando molto spazio alla musica con un tour tra le chiese più antiche del paese dove si potrà assistere a concerti di musica classica prima di arrivare a Palazzo Marone dove, sotto lo storico arco, poter degustare la pietanza regina e non solo.

    La Compagnia Musicisti Clementi allieterà la serata a partire dalle 18.30. 4 i concerti in altrettante Chiese con repliche ogni mezz’ora fino alle 20.30 per permettere a tutti di poterne godere nelle varie location scelte: la Chiesa di Sant’Antonio che rappresenta una delle parti nuove del borgo; la Chiesa di San Gaetano che, tra le cappelle più antiche, è il cuore di rioni storici; la Chiesa della Madonna di Loreto, posta alla somma del paese, dalla quale si può ammirare uno spettacolare panorama dell’intero Vallo di Diano; e la Chiesa di San Nicola, un’altra delle cappelle più antiche di Monte San Giacomo, attorno alla quale, tra il secolo XVI e il secolo XVII, si svilupparono i primi nuclei abitati.

    Domenica 29 dicembre a Monte San Giacomo un evento di musica e gastronomia con la 36^ edizione della manifestazione che celebra le tipiche Patan e cicc’: una purea (condita, tra le altre cose, con polvere di peperoni dolci e olio di oliva e accompagnata da peperoni croccanti) fatta innanzitutto di patate e fagioli coltivati nel terreno tipico della montagna ai piedi del Cervati, chiamato “terra puglia” (da pulvis), che ha caratteristiche tali da rendere i suoi frutti unici e irripetibili. Un piatto della tradizione sangiacomese che risale alla notte dei tempi quando i pastori nel recarsi in alta montagna a lavorare lo preferivano ad altre pietanze perché privo di liquidi, quindi facile da trasportare, e economico, perché fatto con le risorse che offriva la montagna. È tipicamente invernale e estremamente povero, semplice e nutriente.

    Rosa ROMANO

     

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