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Bioeconomy o gestione approssimativa della cosa pubblica? È la domanda che si stanno ponendo i sangiacomesi da quando sono apparse sul web simpatiche foto di pecore a pascolare nel campo sportivo comunale Gaetano Romanelli. Una rappresentazione bucolica che ha scatenato ironia e rabbia in egual misura. Sensazioni che può suscitare solo uno spettacolo al limite dell’incredibile.
Trasformare un campo di calcio in un ovile è irrispettoso, un pugno nello stomaco, per chi su quel terreno di gioco ci ha vissuto per anni intense e personalissime emozioni. E indecoroso per un paese che intorno allo sport, e al calcio in particolare, è sempre riuscito a fare “comunità” rappresentando un esempio anche per altre realtà.
Autorizzare il pascolo potrebbe anche essere stata una decisione dell’amministrazione comunale per abbassare i costi di manutenzione, considerando che da mesi la struttura non ha più un gestore ed è abbandonata a se stessa. Da quando, dopo tre anni, la Us Monte San Giacomo ha deciso di lasciarla e spostarsi altrove perché non l’ha più ritenuta idonea al progetto di una scuola calcio giovanile. Per le condizioni di degrado del posto: richiedeva fisiologici interventi manutentivi e, al limite della decenza, l’area antistante gli spogliatoi frequentati quotidianamente dai ragazzi è stata improvvisata per anni quale deposito temporaneo di rifiuti.
Un fallimento. È un campo sportivo che da sempre, fin dagli anni ’80 in cui fu realizzato, ha rappresentato un vanto per tutta la comunità. È stato uno dei primi impianti sportivi del comprensorio, ha visto crescere e formarsi tanti ragazzi. Per anni ha rappresentato il fulcro delle estati sangiacomesi quando tutta la comunità vi si riuniva per seguire le varie edizioni del “mudialito”. È stato il riferimento di diverse scuole calcio e società sportive, luogo per il ritiro estivo di importanti squadre.
Alla comunità, ora, resta solo la rabbia per l’indifferenza e la mancanza di rispetto alla storia sportiva che quel luogo può raccontare e ai ricordi che custodisce e al suo potenziale che potrebbe rimanere inespresso trasformandosi nell’ennesima storia di spreco pubblico. ÂÂÂÂ
Rosa ROMANO