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Si deciderà nei prossimi giorni sul rinvio a giudizio per l’ex direttrice dell’Ufficio Postale di Monte San Giacomo accusata di truffa ai danni di ignari risparmiatori. Presso il Tribunale di Lagonegro, il Giudice per le udienze preliminari è chiamato a decidere il prossimo 24 giugno sull’inchiesta contro Lucia Darino indagata insieme al marito Mattia Romanelli, al figlio Marcello Romanelli e al fratello Remigio Darino, portalettere dell’ufficio postale, per aver sottratto oltre 1 milione e 200 mila euro dai conto correnti postali aperti presso l’ufficio di cui era direttrice. Secondo quanto emerso da una serie di indagini condotte oltre che dai Carabinieri della Compagnia di Sala Consilina, anche dalla Tenenza della Guardia di Finanza di Sala Consilina, sembrerebbe che, attraverso movimentazioni on line la Darino si sarebbe appropriata indebitamente della somma di denaro andando ad effettuare operazioni di prelievo e di incasso di cedolini, buoni fruttiferi del tesoro e altri titoli di risparmio in possesso per lo più di anziani oppure di persone residenti all’estero e che non avevano pertanto la possibilità di controllo continuo e costante dei propri conti correnti postali. Le indagini, partite nell’aprile del 2013, hanno condotto e riguardato anche il marito e il figlio che avrebbero utilizzato il denaro di provenienza illecita nell’ambito delle rispettive attività. Il fratello della direttrice, invece, sembra si sia appropriato indebitamente di un assegno postale. Diverse le accuse a carico della Darino: peculato, sostituzione di persona, falso ideologico (attestazione di fatti e situazioni non veritieri), falso materiale (provenienza di atto fasullo, alterato o contraffatto), soppressione di documenti e falsità di scrittura privata. Il marito e il figlio invece, risultano iscritti nel registro degli indagati con l’accusa di riciclaggio e il fratello per appropriazione indebita. Indagate anche altre 2 donne che sarebbero accusate di reimpiego di denaro di provenienza illecita. Il 24 giugno sarà quindi deciso, presso il Tribunale di Lagonegro, in base alle indagini condotte dalle forze dell’ordine, se rinviare o meno a giudizio le persone attualmente indagate.