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Lunedì scorso nell’antisala dei Baroni del Maschio Angioino di Napoli, nuovo appuntamento per approfondire il tema delle Autonomie delle amministrazioni Locali che sta tenendo banco in queste settimane a seguito della presentazione da parte di alcune regioni di autonomia differenziata, promosso dal Prof. Leone Melillo dell’Università Parthenope. Un pomeriggio di confronto a cui erano stati chiamati a partecipare anche dirigenti scolastici e referenti del Vallo di Diano ma che ha registrato la presenza solo del comune di Polla rappresentato dal presidente del Consiglio Giovanni Corleto che, spiegando come l’appuntamento si sia rivelato interessante per la possibilità di confrontarsi con personalità del mondo politico e accademico sul tema delle Autonomie Locali e dello Sviluppo del Territorio dichiara
“Abbiamo discusso della necessità di ricercare punti di equilibrio tra le spinte autonomistiche di talune regioni italiane e la tutela della persona senza alcuna forma di sperequazione territoriale e sociale. Va scongiurata – dichiara – una riforma delle regioni che vada a creare un ordinamento estremamente disgregato e disomogeneo atto a favorire ambiti regionali più ricchi a discapito di altri. Il decentramento può e deve essere favorito a patto che avvenga nel rispetto, delle peculiarità proprie di ogni Ente Locale e di valori come: unità nazionale e uguaglianza dei cittadini sanciti dalla Costituzione”.
Dopo la fase dei saluti a cui ha partecipato il presidente del consiglio di Polla, è iniziata la fase dei lavori di studio. Ad introdurre i lavori della seconda sessione Teresa Pascale Dirigente biologa ASL SA, specialista in Scienza dell’Alimentazione. Nel suo intervento la Dott.ssa Pascale rivolgendosi ai giovani ha voluto esortarli a prepararsi al meglio alla sfida sulle autonomie locali che è ormai una realtà da cui non si può fuggire. “Cultura e politica – ha spiegato Teresa Pascale – devono andare a braccetto al fine di uscire dall’attuale oscurantismo. Gramsci diceva che la questione meridionale doveva diventare nazionale, così non è mai stato. Ancora oggi – ha spiegato – si dissipano risorse importanti per l’assenza di idee e programmi vincenti in un territorio che sta perdendo tutto. Aree Interna è l’ultimo treno. Si rischia di sprecare 20 milioni di euro a danno dei giovani che vanno via.
Anna Maria CAVA