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sabato, 2 Dicembre, 2023
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    Napoli-Teggiano, convegno sulle fortezze del meridione. Protagonista anche il Casello Macchiaroli

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    Il castello Macchiaroli di Teggiano raccontato a Napoli. Una storia lunga che parte dagli eventi che ne hanno costruito il ruolo fondamentale nel ricordo delle genti fino ad arrivare ai giorni nostri con la capacità di trasformare antichissime mura in un contenitore e creatore di arte.

    Oggi e domani due giorni dedicati proprio ad un progetto di conoscenza a 360° dei castelli del mezzogiorno e quindi anche del Castello di Teggiano che, da Gaetano Macchiaroli ad oggi con Gisella Macchiaroli è stato restituito a nuova luce recuperandone le vicende e il ruolo. In un convegno in cui sarà fatta luce sulla storia del mezzogiorno partendo dalle sue fortezze. A raccontare per far conoscere la lunga e importante storia sarà lo storio e studioso Benedetto Migliaccio che, nei suoi studi, ha avuto modo di apprezzare il valore del Castello, conoscendo le importanti vicende che custodiscono incancellabili le sue antiche mura.

    Non è solo la storia protagonista della relazione del prof. Migliaccio ma anche il presente e la sua rinascita a cui, con impegno, passione e amore, sta lavorando Gisella Macchiaroli insieme a Ingeborg, fino a renderlo contenitore e creatore di arte con il progetto BACAS realizzato in collaborazione con l’artista newyorkese Pietro Costa.

    A Napoli quindi, Palazzo Salerno di Piazza del Plebiscito, si parla di Teggiano e soprattutto della sua storica fortezza grazie all’Avvocato Prof Benedetto Migliaccio. Un’opportunità importante per farne comprendere il valore storico culturale anche al di fuori del territorio.

    “Fortezze Medioevali e connessioni contemporanee. Il Castello Macchiaroli di Teggiano”  è il titolo della relazione proposta da Migliaccio a Napoli. “Il Castello – spiega – non rappresenta solo una fortificazione medioevale ancorata alla conoscenza degli antichi eventi ma, mescolando le tracce di un passato remoto, ancora oggi vivo, con le passioni e le visioni d Ingeborg e Gisella, eredi di Gaetano Macchiaroli, genera complessi e nuovi processi emozionali. Le austere e invincibili Mura monumentali difendono un’ anima antica che non guarda solo al passato, ma contamina anche presente e futuro. Dall’ alto della Torre della Giammarucalo – prosegue – lo sguardo involge idealmente tutto il Meridione con la sua fierezza, resilienza e le sue storie che non videro protagonisti solo Principi e Baroni”.

    Anna Maria CAVA

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