Undici opere ispirate dal luogo che le ospita e realizzate solo con materiali naturali in una sorta di itinerario tra arte e paesaggio. E’ quanto è stato realizzato nei giorni scorsi sulla montagna di Ottati nell’ambito della Residenza Artistica di Land Art denominata “Silvae Fragmenta”. Gli artisti per alcuni giorni sono stati ospiti ad Ottati, hanno vissuto al Rifugio Varroncelli e in tutta la montagna, dove hanno potuto ascoltare il luogo, la natura, e creare delle opere o performance site specific di Land Art con materiali naturali.
Il sindaco Elio Guadagno nel raccontare sui social la bella iniziativa ha affermato: “La nostra montagna è un museo bucolico all’aperto, grazie alla Residenza Artistica di Land Art “Silvae Fragmenta”, pensata da Melania Costantino, a cui va un grande ringraziamento. 11 sono le opere realizzate nei pressi del Rifugio Varroncelli di Ottati da altrettanti artisti, provenienti da tutta Italia ma anche dall’Iran – ha spiegato ancora il primo cittadino – , che a guardarle rendono emozioni uniche a chi qui è nato ma anche a chi semplicemente ama la montagna, la vive e la rispetta, contemplandola in ogni sua sfaccettatura”.
Poi il sindaco Guadagno ha rivolto un ringraziamento a “tutti coloro che, a vario titolo, hanno collaborato per la concretizzazione dell’iniziativa, da Uncem Campania, per aver co-sponsorizzato, alla Comunità Montana Alburni che, per il tramite dei suoi operai, ha materialmente contribuito alle attività preliminari, senza omettere – ha concluso il sindaco – il prezioso contributo logistico ed economico fornito dai cittadini di Ottati”. Le 11 opere realizzate dagli artisti nei giorni scorsi sono ora esposte tra la natura della montagna di Ottati, nei pressi del Rifugio Varroncelli e saranno visitabili fin quando – ha ricordato il sindaco – eventi naturali, vacche e altri animali lo consentiranno.
