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Sabato scorso presso la Certosa di San Lorenzo a Padula si è tenuto un Convegno incentrato sulle “bugie risorgimentali”, dal titolo “Stop alle bugie del risorgimento. I veri mandanti di Pisacane e di Garibaldi”. Presieduto dal professore Vincenzo Gulì, ha visto gli interventi anche di altri appassionati di storia risorgimentale. Il dibattito sul Risorgimento che vede contrapposta la storiografia accademica ai revisionisti tiene banco da molto tempo e il risultato è quello di offrire una visione polarizzata e a volte provocatoria di quel periodo storico. Si è scatenato infatti negli anni un duello tra tesi contrapposte che rischia di risultare ideologico e ignorare che la Storia dovrebbe essere sempre raccontata al netto di ogni interpretazione. La controstoria neoborbonica rilegge testi, documenti e dichiarazioni, come è successo sabato, partendo dall’assunto che la storiografia non tiene nella giusta considerazione le ragioni dei vinti e che le lobbies accademiche stiano ordendo complotti per nascondere la loro versione alternativa dei fatti. Al di là dell’interpretazioni che il dibattito in corso può suscitare, c’è chi taccia i revisionisti di fanatismo e c’è chi vede gli accademici come massoni, convegni come quello di sabato restano estremamente utili per coltivare dubbi quindi stimolare curiosità e riflessioni che sono sempre segno di vitalità.
