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Si intitola “Poseidonia città d’acqua: archeologia e cambiamenti climatici” la mostra che aprirà il 4 ottobre prossimo al Parco Archeologico di Paestum. Unirà archeologi, scienziati, scrittori e artisti contemporanei con l’obiettivo di sensibilizzare il pubblico su di un tema cruciale. A cura di Paul Carter, Adriana Rispoli e Gabriel Zuchtriegel, la mostra racconterà la storia del territorio di Paestum, la greca Poseidonia, attraverso il rapporto tra gli uomini e l’ambiente, in particolare il mare. Durante la mostra saranno proiettate immagini sui cambiamenti climatici e ambientali che potrebbero investire la Piana del Sele nei prossimi 100 anni, elaborate dal Centro di Studi sui Cambiamenti Climatici nel Mediterraneo. Inoltre, andrà in scena il video-mapping sul Tempio di Nettuno dell’artista napoletana Alessandra Franco.
“Dopo le previsioni preoccupanti pubblicate da parte di scienziati di tutto il mondo, è la prima mostra che integra il discorso sui cambiamenti climatici con una prospettiva storica e archeologica – spiegano il direttore di Paestum Gabriel Zuchtriegel e il co-curatore anglo-australiano Paul Carter, – l’obiettivo è di attirare l’attenzione su una storia caratterizzata dall’espansione imperialistica, dalla capacità delle società umane di comprendere cambiamenti imprevisti, adattarsi e ricostruirsi. Vogliamo mostrare la rilevanza del passato per il futuro”.
Tra i protagonisti del progetto, oltre a archeologi, storici e scienziati, c’è anche l’autrice Andrea Marcolongo, che nel suo contributo evidenzierà le ragioni per le quali Poseidonia, è un luogo speciale per affrontare la storia del clima e dell’ambiente. La mostra, co-finanziata dalla Regione Campania,  comprende anche la realizzazione di vetrine cilindriche che con la loro forma richiamano l’installazione dedicata alla Tomba del Tuffatore di Carlo Alfano.
Antonella D’ALTO
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