Restano ancora in zona rossa 17 comuni dell’area del Cilento e Vallo di Diano in cui, nei mesi scorsi, sono state individuate carcasse di cinghiali morti, pare, a seguito contagio da Peste Suina Africana che, pur non essendo contagiosa per l’essere umano, sta comunque provocando notevoli disagi e difficoltà in diversi settori economici del territorio quali allevamento e turismo.
Alla luce della preoccupazione delle comunità, oltre che delle istituzioni, anche il Vescovo della Diocesi d Teggiano-Policastro Mons. Antonio De Luca, è intervenuto in merito, auspicando aiuti concreti e giusti indennizzi al fine di essere sostenuti nell’emergenza. Il Vescovo, inoltre, mette anche in evidenza come, il pericolo di diffusione della peste suina, in questo particolare momento dell’anno, stia arrecando non pochi disagi e problemi anche per le iniziative religiose che si svolgono in estate e che, nel rispetto delle antiche tradizioni popolari, portano i fedeli nelle aree montane per manifestare la devozione verso i Santi Patroni. Pellegrinaggi che, a causa dell’istituzione della zona rossa per i 17 comuni quali: Buonabitacolo, Casalbuono, Casaletto Spartano, Caselle in Pittari, Montesano sulla Marcellana, Monte San Giacomo, Morigerati, Padula, Piaggine, Rofrano, Sala Consilina, Sassano, Sanza, Teggiano, Torraca, Tortorella e Valle dell’Angelo; hanno costretto gli organizzatori e rivedere in alcuni casi gli appuntamenti, come spiegato dal Vescovo De Luca.
“Raccolgo le preoccupazioni legittime dell’intero settore e della filiera suinicola – dichiara – e auspico che quanto prima sia le aziende che i privati cittadini possano essere sostenuti con i giusti indennizzi. Non meno preoccupazione desta il settore turistico altresì coinvolto dalle misure di contenimento; abbiamo assistito alla cancellazione di alcune manifestazioni all’aria aperta in montagna, pellegrinaggi ed eventi legati alla tradizione delle comunità”. Rimarcando sulla necessità che le istituzioni si occupino di salvaguardare il tessuto economico minacciato dall’emergenza PSA, Padre Antonio De Luca manifestando il suo sostegno agli allevatori e alle loro famiglie si augura che: “il continuo monitoraggio epidemiologico e il lavoro costante di tutti i soggetti coinvolti, – conclude – portino ad una risoluzione definitiva della problematica”.