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“Politica e Giornalismo” è il tema al centro del dibattito lanciato dall’Associazione Giornalisti Locali Lamberti Sorrentino che ha avuto luogo ieri all’aula magna delle scuole elementari di Sala Consilina. È stata tantissima la partecipazione a una nuova realtà che vede protagonista la categoria dei giornalisti che vogliono divulgare il senso della sinergia e della rete facendo comprendere i sacrifici di un settore spesso bistrattato e incompreso. Giornalisti locali che si muovono nel e per il territorio nel quale vivono e operano.
In apertura i saluti del sindaco Francesco Cavallone. “Viaggiamo sul filo in pratica, siamo degli equilibristi perché dobbiamo mantenere sempre posizioni equidistanti quando raccontiamo la politica – ha detto Margherita Siani de Il Mattino e coordinatrice dei lavori – penso che il segreto sia quello di far parlare sempre tutti, tutti coloro che sono dentro i processi politici”.
La politica divide e unisce allo stesso tempo e da parte di chi opera nell’informazione deve essere posta un’attenzione ancora maggiore anche perché sono sempre più imperanti le politiche contrarie e non a favore allora diventa importante come si raccontano le cose. Il presidente di Agl Salvatore Medici a nome di tutti i componenti dell’associazione saluta e parla di unione di intenti nell’ottica del rispetto che accumuna e avvicina più realtà territoriali.
Geppino D’Amico ha fatto un rapido excursus della vita di Lamberti Sorrentino. “Il giornalismo dovrebbe essere il cane da guardia della democrazia e alcune volte finisce per essere il cane da guardia della politica stessa – dice Mario Pepe del Roma di Napoli – ci sono divisioni che si vengono a creare per interessi editoriali o altri ed è proprio questo che bisogna evitare. Occorre fare il giornalista nel senso che bisogna raccontare la realtà per quella che è senza pregiudizi”.
“Oggi al tempo del web fare il giornalista e fare il giornalista che si occupa di politica è sicuramente più difficile del passato – dice Marco Piscitelli di Fanpage – per la rapidità di connessione il giornalista potrebbe diventare il citofono del potere. Non bisogna mai perdere di vista l’obiettivo e la missione che molti di noi hanno deciso di intraprendere”.
Antonella Citro