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mercoledì, 29 Marzo, 2023
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    Roscigno, PNCVDA: domenica scorsa l’incontro su “Morire di parco – di parco si muore”

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    Come previsto domenica scorsa 26 aprile a Roscigno si è tronati sul dibattito apertissimo relativo alla questione parco e all’opportunità o meno per i comuni di essere parte di un’area protetta. A Roscigno vecchia si è parlato, in un incontro pubblico di Morire di Parco – di Parco si muore un titolo sicuramente emblematico e forte che ha messo particolarmente in risalto le difficoltà dell’appartenenza al Parco Nazionale Cilento Vallo di Diano e Alburni, tralasciando invece quelle che potrebbero essere, se vi sono le opportunità. Il Parco nato al fine di valorizzare e promuovere, quindi creare occupazione e turismo, nella aree interne, negli Alburni vieni prevalentemente visto come un problema. Visione che si sta per altro rapidamente estendendo anche ad alcuni centri del Vallo di Diano, in particolare Polla ma su cui il dibattito resta aperto. Domenica 8 lunghe ore di incontri e dibattiti che hanno messo prevalentemmente in evidenza alcuni dei temi principali che fanno dell’are protetta un problema e non un’opportunità, in primis i cinghiali, che soprattutto negli Alburni, sono soliti anche invadere le coltivazioni. Ma anche i vincoli e la burocrazioa che rendono sempre più difficile uno sviluppo concreto del territorio. Pur non essendo risultato molto partecipato, nel corso dell’incontro si è giunti a decisioni forti con l’intenzione da parte dei presenti di partire con una raccolta firme nelle piazze dei comuni del Parco andando prevalentemente ad intervenire in quei comuni dove i privati vogliono far valere il diritto di proprietà. Un diritto che spesso viene meno proprio in virtù dell’appartenenza all’area protetta dove i vincoli paesaggistici e ambientali rendono difficili o ancor peggio impossibili gli interventi di qualsiasi natura. Sono emersi, nel corso del lungo dibattito anche esperienze di privati che sono stati multati per aver ripulito i propri terreni dalla vegetazione selvatica. Intanto ci si contuinua a dividere tra favorevoli e contrari. Ma soprattutto è evidente come, in questo clima di tensione e di negatività intorno all’istituzione del Parco Nazionale Cilento Vallo di Diano e Alburni, si sta creando anche una corrente di scambi di accuse. Per Radano, presidente della Comunità del Parco, la colpa è del Ministro dell’Ambiente. Va ricordato che Radano, da vice presidente di Angelo Vassallo, da 5 anni ricopre il ruolo di presidente senza che si sia ricorsi all’elezione dopo l’omicidio del Sindaco di Pollica

     

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