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mercoledì, 22 Marzo, 2023
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    Sala C., dal 30 ottobre II edizione del Festival teatrale “Mono Drama”

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     5 serate di spettacolo teatrale che offriranno la possibilià di seguire un genere antico che sta tornando prepotentemente alla ribalta come il Mono Drama. Torna con al seconda edizione il festival Mono Drama organizzato dall’associaizone Cooperativa Culturale La Cantina delle Arti diretta dal Maestro Enzo D’Arco. A partire da domenica 30 ottobre alle ore 18,15 per 5 domeniche presso la sede della Cantina delle Arti a Sala Consilina in via Luigi Sturzo, si aprirà questa seconda edizione con lo spettacolo “L’Italia s’è desta” di Rosario Mastrota e portato in scena dalla Compagnia Ragli di Roma. Il 6 novembre la seconda serata con lo spettacolo di Mariantonia Capriglione dal titolo “Manuale distruzione” con gli attori della compagnia Fatti d’Arte di Bitonto diretti dal maestro Raffaele Romita. Il 20 novembre sarà la volta della comagnia La Bottega del Teatro di Caserta con lo spettacolo Giuseppina, una donna del Sud scritto a quattro mani da Matteo De Simone e Pierluigi Tortora, quest’ultimo anche regista. Il 27 novembre sarà la vota dell’ultimo spettacolo in concorso con il monologo dal titolo I won’t eat di Elisa Denti, di Chivasso. Ultimo appuntamento di questa seconda edizione del Festival Mono Drama è in programma per il 4 dicembre, serata in cui sarà decretato il vincitore, della rassegna teatrale e che si aggiudicherà il diritto di essere nel cartellone 2017 del “Festival XS” Città di Salerno. Nel corso della serata in scena andrà lo spettacolo cantiniero Voce ‘e notte, con Enzo D’Arco, Salvatore Cauteruccio alla fisarmonica e Riccardo Galimi al piano. “Nonostante le difficoltà – spiega Enzo D’Arco, direttore della Cooperativa Cutlurale della Cantina delle Arti – anche quest’anno arriverà a Sala Consilina un Festival teatrale professionistico, unico Festival che non riceve contributi pubblici e privati, dimostrando di fatto,- continua D’Arco –  che l’Arte, il Teatro non ha bisogno primario ed assoluto di assistenzialismo, ma necessita obbligatoriamente di capacità e qualità”

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