Rivalorizzazione e riqualificazione della professione dell’arte fotografica, nonché l’intento di un approccio più comunicativo e ragionato alla produzione di immagini, sono state le principali motivazioni che hanno spinto la Camera di Commercio di Salerno in collaborazione con Polaris e la C.L.A.A.I. (Confederazione Libere Associazioni Artigiane Italiane) di Salerno ad organizzare un corso di formazione destinato ai professionisti della provincia, tenutosi nei saloni della sede della Camera di Commercio di Salerno, in via Roma, affidato agli insegnamenti di Giuseppe Musi. “Questione di Metodo: le forme del progetto fotografico” è il seminario di quattro giorni, partito con il primo incontro del 22 dicembre u.s. e concretizzatosi nei giorni 3,4 e 5 marzo, con discussioni e lezioni su forma, tecnologia di stampa, formato e supporto dei lavori fotografici, nonché con divagazioni su tecnica e semantica della comunicazione fotografica rapportata ai settori in cui operano i corsisti.
Quattordici i professionisti provenienti da tutta la provincia che hanno aderito con entusiasmo alla valida iniziativa: Giuseppe Palmieri (Sala Consilina), Bartole Cetrola (Rofrano), Domenico Di Lallo (Angri), Roberto Grippo(Capaccio), Massimo Memoli (Pontecagnano Faiano), Nicola Lamberti (Giffoni Valle Piana), Quintino Di Vona (Buccino), Vito Fusco (Positano), Guglielmo Gambardella (Salerno), Donato Cammarano (Roccadaspide), Francesco Iannotti (Battipaglia), Salvatore Guadagno (Maiori), Giuseppe Falcone (Minori), Armando Cerzosimo (Salerno), che hanno apprezzato le lezioni di Pino Musi, fotografo salernitano di spessore internazionale, che vive e lavora tra l’Italia e la Francia, tenendo lezioni alla Fondazione Fotografia Modena (www.fondazionefotografia.org)
“C‘è da dire che, mediamente, i fotografi tendono a rientrare in una griglia composta da tutta una serie di codici prestabiliti – commenta il maestro Musi – e tendono a ripetere sempre gli stessi elementi di questo codice. In realtà, il fotografo dovrebbe continuamente mettersi in gioco e cercare in qualche modo di crescere, di esercitarsi anche con esercizi che vanno in direzioni poco rassicuranti, sperimentare, andare avanti, crescere, confrontarsi. La fotografia è un’attività in continuo divenire, sperimentale, che riesce ad essere entusiasmante e coinvolgente nella misura in cui è continuamente una scoperta, altrimenti, si chiude su se stessa diventando una attività ripetitiva, noiosa. Dico sempre che la fotografia – continua Musi – come qualsiasi linguaggio espressivo, deve avere delle necessità di fondo. Deve essere necessaria per se stessi, prima di comunicare questa necessità agli altri. Ora, di fotografi in Italia che hanno questo senso etico del proprio fare, c’è ne sono poche; la maggior parte tende ad ‘usare’ il linguaggio della fotografia per altri scopi. Sono pochi gli autori che hanno sostanza.”
Gianfranco Ferrigno, presidente della C.L.A.A.I. di Salerno, a conclusione del corso, ha così commentato l’esito positivo del seminario “Siamo convinti che la professione di ‘fotografo’ si sia profondamente modificata. Oggi, più che di fotografo parlerei di consulente di immagini. Professione che, specialmente al sud, è ancora poco riconosciuta. In questa nuova epoca, c’è bisogno di confronto e di conoscere esperienze più avanzate come quelle di Pino Musi, fotografo di fama internazionale con cui è stato utile far avere alla categoria un momento di incontro con un importante professionista. E’ anche indispensabile – continua Ferrigno – favorire le conoscenze tecnologiche. Questa è l’evoluzione in atto nel settore e va assecondata e anche assistita; Assistita sia con la formazione, che attraverso strumenti finanziari che rendano possibile l’adeguamento del parco tecnologico della singola impresa con bassi costi.”
Francesca Bruzzese