23.5 C
Sassano
venerdì, 9 Giugno, 2023
spot_img
spot_imgspot_img
More

    Ultimi articoli

    Sant’Arsenio. Ennesima barbara uccisione di cani. Interviene il Codacons Vallo di Diano

    {vimeo}123844093{/vimeo}

    Dopo l’uccisione di due cani a Sant’Arsenio con delle polpette avvelenate interviene il Codacons Vallo di Diano che, con una nota stampa, chiede “ancora una volta di accertare il perchè dei ritardi nella costruzione del canile comprensoriale, la cui prima pietra e stata posta – in pompa magna – in piena campagna elettorale delle amministrative del 2009”. Dopo l’avvelenamento di sette cani a Sant’Arsenio nel 2013, il Codacons chiese alle autorità di accertare i fatti e di accertare i motivi del ritardo nella costruzione del canile comprensoriale in località Marroni a Sala Consilina. Già nel 2013 – riporta la nota – il Codacons aveva evidenziato che nonostante il considerevole investimento di danaro pubblico nel canile comprensoriale da parte della Comunità Montana (“la spesa totale sostenuta per entrambi gli appalti ammonta a € 520.453,27”) l’annoso problema del randagismo nel Vallo di Diano era stato risolto. Intanto, la prima pietra di questa cifra è stata posta in piena campagna elettorale nel 2009. Oggi sembra – aggiungono dal Codacons Vallo di Diano – che il Comune di Sant’Arsenio abbia difficoltà nel pagamento della custodia dei cani randagi presso il vicino canile di Polla. Nel 2013 facevamo anche presente – prosegue la nota – che in un’ordinanza del Ministero della Salute del 12 febbraio 2012 veniva attivato presso le Prefetture “un tavolo di coordinamento per la gestione degli interventi da effettuare, e per il monitoraggio del fenomeno, al fine di garantire una uniforme applicazione delle attività”. Tale tavolo doveva essere coordinato dal Prefetto o da un suo rappresentante, è composto da un rappresentante della provincia, dai sindaci delle aree interessate e dai rappresentanti dei Servizi veterinari delle aziende sanitarie locali, del Corpo forestale dello Stato, degli Istituti zooprofilattici sperimentali competenti per territorio, delle Guardie zoofile, delle Forze di polizia locali e un veterinario libero professionista nominato dall’Ordine provinciale dei medici veterinari. “Avendo dovuto testimoniare – con un nostro esposto del luglio 2013 – episodi di avvelenamento di cani e dovendo oggi ancora assistere a questa barbarie, ci interroghiamo – conclude la nota – sulla nostra richiesta di chiarezza sulla questione “canile comprensoriale” e ci chiediamo se sia stato istituito il tavolo tecnico presso la lontana Prefettura di Salerno, così come previsto dall’ordinanza del Ministero della Salute del 2012.

    Latest Posts

    spot_imgspot_img

    Da non perdere

    Resta Aggiornato

    Iscriviti alla nostra newsletter per restare aggiornato sugli ultimi articoli