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Un nuovo appuntamento con la tradizione. Il 21 ed il 22 luglio presso il Centro di Educazione Ambientale di Sanza, in località Salemme, su iniziativa de “Gli amici della Morra” torna con la IV edizione la manifestazione dedicata all’antico gioco, arricchita quest’anno da un interessante momento di approfondimento storico sulle origini e la storia ludica dell’uomo con il convegno “Dal Nilo alle trincee della Grande Guerra”in programma venerdì 21 luglio alle ore 18.00. A relazionare sul tema saranno Luigi Patrone, dell’associazione OPES Cilento e Vallo di Diano e l’antropologo Giovanni De Luca. Seguirà quindi un momento dedicato alla tradizione enogastronomica con la “filatura del fior di latte”. Dalle 20.00 poi il torneo seniores della morra. Sabato 22 luglio con inizio alle ore 18.00 il torneo categoria under 16. Alle 20.00 le fasi eliminatorie delle categorie juniores e seniores e quindi la premiazione dei primi tre classificati e in conclusione il concerto di musica popolare di Angelo Loia. Una due giorni di tradizione attraverso la riscoperta di un gioco che amava già Cicerone. Per indicare una persona di sicuro affidamento e rettitudine Cicerone asseriva: “colui con cui si può giocare a morra anche al buio” E’ probabilmente ai tempi dell’ antica Roma che questo gioco ha visto la sua diffusione più forte (la morra è giocata praticamente in tutti i paesi bagnati dal Mediterraneo), ma non è in questo periodo che vede la luce. Pitture funerarie che risalgono all’antico Egitto mostrano alcuni personaggi intenti a giocare a morra, il che fa risalire alla sua origine storicamente documentata al 700 A.C. circa. Il gioco si diffuse rapidamente lungo tutte le coste del Mediterraneo, dalla Grecia fino a Roma, dove il micatio (altro termine per indicare il gesto di protendere le dita per indicare il numero) veniva soprattutto dalle legioni di soldati in viaggio alla conquista del mondo. Fu così che la morra giunse fino in Arabia e Medio oriente; il corano però non ammette alcun gioco d’ azzardo; fu così che con l’ avvento dell’ Islam la morra fu bandita. Il gioco resiste e sopravvive al passare del tempo, affermandosi come passatempo o gioco d’ azzardo lungo tutte le epoche storiche: se ne hanno ulteriori testimonianze a Sant’ Anatolia nel 1324, ad Assisi nel 1469, in Francia nel 1552, in Inghilterra nel 1706 e via dicendo, entrando nel costume e nelle tradizioni, in certi casi trasformandosi in base etimologica per altre parole. I soldati al fronte, durante la Grande Guerra, giocavano a morra. Oggi come allora, i giovani sono catturati da questo gioco. Un affascinate gioco che rivela molto più di un momento ludico.