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venerdì, 9 Giugno, 2023
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    Sapri, la Guardia di Finanza sequestra beni per 4 milioni di euro per danno erariale

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    Sequestro conservativo per 2 aziende del salernitano da parte della tenenza della Guardia di Finanza di Sapri per un totale di circa 4 milioni di euro. Da articolate indagini eseguite dalle fiamme gialle di Sapri su disposizione della Procura Regionale presso al Sezione Giurisdizionale per la Campani della Corte dei Conti, sono emerse presunte irregolarità poste in essere da due aziende operanti nel settore della pesca e dell’acquacoltura, una di Santa Marina e una di Ascea che avrebbero ottenuto finanziamenti negli anni tra il 2007 e il 2008 erogati dalla Provincia di Salerno, nell’ambito dei fondi europei POR Campania 2000 – 2006 per il conseguimento degli obiettivi della politica comune della pesca. Dalle indagini è emerso che le società, attraverso il sistema della false fatturazioni, hanno ricevuto finanziamenti per opere mai eseguite o eseguite solo in parte, pertanto inidonee a giustificare la spesa asseritamente sostenuta  senza peraltro raggiungere gli obiettivi stabiliti per il conseguimento delle risorse comunitarie, come la creazione di posti di lavoro, la competitività tra imprese e la crescita economica, con un ulteriore strascico di degrado ecologico e sociale. L’esito delle attività di indagini è stato trasferito alla Procura Regionale della Corte dei Conti sez. di Napoli, quantificando il danno in 3 milioni 887 mila 512 euro, corrispondente al totale dei contributi erogati. Il Sostituto Procuratore Generale, Dott. Francesco Vitiello, ha quindi disposto il provvedimento cautelare a garanzia delle ragioni risarcitorie vantate dall’Erario nei confronti dei responsabili con conseguente emissione di decreto da parte del Presidente della Sezione Giurisdizionale della Corte dei conti per la Campania, di sequestro conservativo di beni fino al raggiungimento dell’importo quantificato come danno di quasi 4 milioni di euro, nei confronti dell’amministratore e legale rappresentante delle due società coinvolte, oltre che ideatore e principale soggetto attuatore del meccanismo fraudolento, nonché nei confronti di due pubblici dipendenti e di altri due liberi professionisti in rapporto di servizio con la p.a., che hanno agevolato e garantito l’esito dell’illecita percezione.

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