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venerdì, 9 Giugno, 2023
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    Sapri. L’autopsia su Antonietta Ciancio confermerebbe la causa della morte

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    Un colpo di arma da fuoco alla nuca sparato da distanza ravvicinata è la causa del decesso di Antonietta Cianco. L’ex insegnante in pensione è stata ritrovata prima di vita nella sua abitazione lo scorso 29 aprile dopo che una parente della donna, avendo provato più volte a mettersi in contatto con la 73enne, aveva chiesto l’intervento delle forze dell’ordine. Le indagini hanno portato subito ad individuare la pistola calibro 7,65 da cui è partito il colpo, regolarmente detenuta dal marito Gabriele Milito il quale si era reso irreperibile subito dopo il ritrovamento della donna. L’ex ragioniere era stato rintracciato nei pressi di Lagonegro e successivamente arrestato e condotto presso la casa circondariale di Potenza. L’uomo, sin dal primo interrogatorio, ha dichiarato che il colpo sarebbe partito accidentalmente dalla pistola mentre la puliva. Ieri pomeriggio presso l’ospedale dell’Immacolata di Sapri il dottor Adamo Maiese ha svolto l’autopsia. Tutti i risultati saranno resi noti nei prossimi giorni ma il medico legale avrebbe confermato sia la data del decesso (il 29 aprile) sia la distanza ravvicinata da cui è partito il proiettile escludendo di conseguenza l’involontarietà dell’episodio. A pesare sulla posizione del marito di Antonietta Cianco anche il non aver denunciato il fatto (il corpo è stato ritrovato tre giorni dopo il decesso) e il suo allontanamento dall’abitazione. Intanto i legali di Gabriele Milito hanno chiesto, vista l’età dell’uomo, gli arresti domiciliari su cui dovrà decidere il Riesame. In attesa che la salma venga liberata per consentire i funerali, i carabinieri indagano per capire quale sia stato il movente che avrebbe portato il Milito ad uccidere la moglie.

    Giuseppe Opromolla

     

     

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