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lunedì, 4 Dicembre, 2023
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    Scario, una serata di cultura viaggiando sulla Via Dell’Oxiana con il giornalista Lorenzo Peluso

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    Una splendida serata di fine agosto sull’incantevole porto del borgo marinaro di Scario per confrontarsi sui temi di alto profilo internazionale, con il giornalista Lorenzo Peluso che, nell’ambito di “Storie in piazza”, iniziativa culturale promossa dal Comune di San Giovanni a Piro, ha presentato il suo libro “I giardini di Bagh-e Babur”.

    Ad accogliere pubblico e ospiti il padrone di casa, l’avvocato Franco Maldonato, direttore del Polo Museale. Le letture e le riflessioni di Michela Riviello dell’Associazione “Il vento del Bulgheria” hanno stimolato una bella e profonda discussione sugli accadimenti del Medio Oriente, raccontati con dovizia di particolari dall’autore Lorenzo Peluso. Giornalista e fotografo, direttore di quasimezzogiorno.it e collaboratore di importanti testate nazionali, Lorenzo Peluso ha ritratto con la sua macchina fotografica l’Afghanistan, il Kurdistan e l’Iraq, raccontati nel libro non solo come i luoghi fatti scempio dagli orrori della guerra, ma anche come luoghi di infinita umanità, attraverso le storie come quella di Karim che sogna Charlie Chaplin a Kabul o delle bambine dell’orfanotrofio di Herat in Afghanistan. Embedded al contingente italiano, Lorenzo Peluso ha raccontato, come in un caleidoscopio, le violenze dell’Isis ma pure le bellezze dei giardini di Bagh-e Babur a Kabul, dove il primo imperatore Moghul volle essere sepolto, circondato da un grande parco che fosse luogo di riposo e di socializzazione. Il giornalista di Rainews24 Ettore Guastalla, scrive nell’introduzione: «Per capire una guerra, un Paese, un popolo, bisogna metterci testa e cuore».

    Tutto quello che ha usato Lorenzo Peluso, oltre alla sua macchina fotografica. Dopo aver ringraziato l’avvocato Maldonato per l’ospitalità e l’Ammnistrazione comunale di San Giovanni a Piro, Lorenzo Peluso, con pathos e trasporto, ha raccontato la sua esperienza di reporter nata dal desiderio di voler raccontare il mondo “sporcandosi le scarpe”. Una sfida con se stesso a partire dall’insegnamento di Walter Tobagi. Toccante e penetrante la disamina sull’universo femminile iracheno, sulla bellezza dei loro occhi e sulla fierezza del loro operato da “peshmerga” nonostante per loro sia prevista una sepoltura senza nome. Peluso si è soffermato sulla bellezza e sull’unicità del territori, così pericolosi, ma così affascinanti. Sull’operato dei militari italiani nello sviluppo culturale del Paese, su tutto ciò che ha visto e vissuto e che è racchiuso ne “I Giardini di Bagh-e Babur”, un ricco mosaico di descrizioni e argomentazioni.

    Antonella D’ALTO

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