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domenica, 26 Marzo, 2023
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    Teggiano, chiude l’Ufficio Europa. Morello: “Progetto cancellato per gelosie di palazzo”

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    Chiavi consegnate e porte chiuse all’Ufficio Europa. Arriva come un fulmine a ciel sereno, la notizia della chiusura del servizio a pochi giorni dall’uscita di un comunicato stampa dello stesso Ufficio in cui venivano ribaditi gli orari di apertura dell’ufficio nella parte finale. Nel comunicato stampa dello scorso 10 settembre, veniva tracciato un bilancio del lavoro svolto dal servizio in particolare per la misura Resto al Sud, garantendo supporto tecnico in tutta la provincia di Salerno.

    Un ufficio voluto fortemente dall’amministrazione comunale di Teggiano per avvicinare il comune all’Europa e che era stato tra le primissime azioni adottate della neo insediata amministrazione formata dal gruppo che si era presentata sotto il simbolo di Teggiano Europea. L’ufficio Europa era stato considerato proprio il primo atto di una Teggiano più europea. Ora, a distanza di 3 anni dall’apertura la notizia della chiusura dell’ufficio, 4 giorni dopo l’emissione di una nota stampa che evidenziava i successi del servizio, senza lasciare in alcun modo immaginare un così repentino epilogo. Pare infatti che, sabato mattina, il responsabile dell’Ufficio Europa Vincenzo Quagliano abbia consegnato le chiavi della sede dell’Ufficio Europa. 

    La notizia, che era trapelata già nelle prime ore del pomeriggio, ha trovato conferma nella mattinata di domenica. Una notizia commentata, attraverso social network, dal consigliere comunale Cono Morello che, in un suo post su facebook, ha lasciato trapelare tutta la sua amarezza in uno scritto anche lievemente polemico. “Quando si “cancella” un progetto pilastro del programma elettorale, – scrive il consigliere Morello – di cui si ci è vantati tanto vista l’opinione pubblica a favore di esso,  ma soprattutto un progetto che TANTO sta facendo per la collettività si dimostra che la “cosa” pubblica è sempre in secondo piano dietro gelosie di palazzo, anche a costo di dimostrare incoerenza e pressapochismo. Il castello – dichiara in conclusione – si difende grazie a mura alte che provano a nascondere i contenuti e risvolti sociali dei progetti ma dentro, le crepe, son impossibili da non vedere”.

    Anna Maria CAVA

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