Sul testamento biologico il salernitano è tra le realtà meno “virtuose” d’Italia.
A dirlo l’Associazione Luca Coscioni che, nei mesi scorsi, ha avviato un’indagine per richiedere ai Comuni quante DAT – Disposizioni Anticipate di Trattamento sono state ricevute dall’entrata in vigore della legge il 31 gennaio 2018 ad oggi e quante di queste sono state trasferite alla banca dati nazionale. È venuto fuori che solo lo 0,4% degli italiani ha depositato il biotestamento, sono infatti 185.500. In Campania sono 6741 e 4729 sono stati inseriti nella banca dati da parte di 94 Comuni.
Le Disposizioni Anticipate di Trattamento (DAT), comunemente chiamate “testamento biologico” o “biotestamento” come il documento che le contiene, servono a esprimere oggi le scelte sui trattamenti sanitari che vorremmo accettare o rifiutare per un domani. Un giorno infatti – spiegano dall’Associazione – potremmo trovarci incapaci di esprimere in autonomia le nostre volontà, per esempio a causa di un incidente o di una malattia, e ritrovarci in condizioni che non vorremmo, e che non saremmo in grado di evitare. Con questo documento possiamo quindi continuare a prendere decisioni su ciò che viene fatto sul nostro corpo anche per il momento in cui potremmo trovarci nell’impossibilità di decidere.
Nel salernitano solo 30 Comuni ovvero il 18,99% ha fornito i dati. Tra le realtà “virtuose” c’è Polla e Padula ma anche Altavilla Silentina, Amalfi, Bellizzi, Castel San Giorgio, Corbara, Eboli, Giffoni Valle Piana, Minori, Montecorvino Rovella, Nocera Superiore, Pontecagnano, Positano, Roccapiemonte, San Cipriano Picentino, San Mango. Tra i Comuni che non hanno adempiuto al proprio dovere figura Salerno.
È un vuoto determinato – dicono dall’Associazione Luca Coscioni – dalla mancanza di conoscenza dello strumento entrato in vigore 5 anni fa. Da parte del Ministero della Salute – lamentano poi – non è mai stata condotta alcuna campagna informativa. Abbiamo chiesto ufficialmente un incontro all’attuale ministro Orazio Schillaci – hanno dichiarato Filomena Gallo e Marco Cappato, segretaria e tesoriere dell’Associazione.