Transumanza, 8 Giovani valdianesi partono per accompagnare la mandria a Montalbano Jonico

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Sono tutti giovanissimi ma, con il sorriso sulle labbra portano avanti una tradizione antica praticata negli anni dagli allevatori e riconosciuta come patrimonio immateriale dell’Umanità dall’Unesco. Nei giorni scorsi Gennaro, Giuseppe e Michele Avigliano, Antonio Lo Sasso, Anton io Bianco e Giovanni, Michele e Vincenzo Pica, sono partiti da Sala Consilina e Padula per percorrere circa 120 km al fine di accompagnare in totale circa 170 capi di bestiame verso nuove aree dove poter continuare a pascolare anche in questa stagione invernale.

Una tradizione che con tinua e che continua attraverso giovani che credono fortemente nell’attività dell’allevatore dando un importante segnale alle loro comunità. L’inizio del loro viaggio è stato documentato dal sito PadulaFoto che ha raccontato il passaggio degli 8 giovani allevatori valdianesi, partendo da Sala Consilina, passando il Battistero di San Giovanni in Fonte, arrivando a Padula e, da lì, raggiungerela frazione di Arenabianca per percorrere le strade che porteranno la mandria verso Montalbano Jonico. 5 giorni di cammino per percorrere 120 km e continuare nell’antica tradizione pastorizia della transumanza. Una tradizione che, come spiegato anche sul sito che ha documentato e raccontato la partenza dei giovani allevatori, “affonda le sue radici nella preistoria e che si sviluppa in Italia anche tramite le vie erbose dei “tratturi” che testimoniano, oggi come ieri, un rapporto equilibrato tra uomo e natura e un uso sostenibile delle risorse naturali”.

A rendere ancor più speciale questo viaggio è sicuramente vedere questi giovani che, con passione, impegno, determinazione, e con il loro grande sorriso, partono per il lungo viaggio per accompagnare la mandria verso luoghi più adatti al pascolo in questa stagione invernale. Di grande valenza vedere poi come, questa antichissima tradizione, prosegua negli anni, dando ancor più valore ad una tradizione che, dal 2019 è riconosciuta come patrimonio UNESCO. Una tradizione che, nel passato, veniva accompagnata anche da numerosi riti che avvicinavano le comunità tra feste, balli e pratiche sociali che venivano organizzate nelle stagioni autunnali ed estive periodi in cui avveniva la transumanza.

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