Dal 1° gennaio 2024 sarà ufficialmente attiva, in tutto il sud Italia, la ZES Unica che, come voluto dal Ministro per il Mezzogiorno Raffaele Fitto, accorperà tutte le regioni del sud in un’unica Zona Economica Speciale.
Un provvedimento che punta in particolare a non creare frammentazioni tra i territori, sostenendo tutte le aree del meridione d’Italia che per caratteristiche rientrano nei parametri stabiliti dalla normativa europea per essere classificate zone meno sviluppate ed in transazione. Con il decreto legge pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 19 settembre scorso n. 124/2023, è stata dunque istituita la Zes Unica che, anziché suddividere vari territori in singole Zone ad Economia Speciale, ne individua una sola che racchiude le otto regioni del sud ossia: Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sicilia e Sardegna ciascuna delle quali con una sua struttura amministrativa.
Le zone Zes rappresentano un importante sostegno per le aree meno industrializzate anche perché hanno come primario obiettivo proprio quello di incentivare lo sviluppo dell’apparato produttivo, attraverso specifiche norme e riconoscendo particolari benefici per chi opera nelle ZES e, di conseguenza, con la ZES Unica, per chi avvia o opera con la propria attività imprenditoriale ed industriale in una delle 8 regioni del Sud.
Un grande intuizione per il presidente della Regione della Basilicata Vito Bardi, che ritiene l’iniziativa del Ministro Fitto una grande opportunità per tutto i sud Italia a patto però che si potenzino anche le infrastrutture che, per il presidente Bardi, rappresentano il vero problema del meridione e che, senza un capillare e intenso miglioramento, in particolare per ciò che riguarda i trasporti, potrebbe rendere vana l’iniziativa della ZES Unica.