Aliquote comuni, il MEF impugna le delibere dei comuni. Nessuna sanatoria dal governo

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La legge di stabilità approvata recentemente ha portato sotto l’albero alcune importanti novità ma anche brutte notizie per alcuni comuni. Si attendeva la sanatoria per le amministrazioni comunale che non avevano, entro il termine fissato del 30 luglio, approvato le nuove aliquote, in particolare IMU e TASI, con la delibera giunta in una fase successiva a tale data. La sanatoria, inizialmente prevista, avrebbe dovuto garantire la validità della delibera e renderla esecutiva da subito, quindi già con le scadenze del mese di dicembre. Nessuna sanatoria quindi per i comuni ritardatari e parte del Ministero di Economia e Finanza gli atti per impugnare le stesse delibere. Scatta quindi l’applicazione della legge 296/2006 che obbliga i comuni all’approvazione delle aliquote e tariffe entro il termine stabilito imponendo, in caso di data successiva, il mantenimento e l’applicazione delle tariffe dell’anno precedente. Per rendere però esecutiva tale norma è necessario il ricorso al TAR che sarà chiamato a determinare l’eventuale illegittimità della delibera. Tra gli 870 comuni interessati nel Vallo di Diano dovrebbero essere due le amministrazione chiamate a doversi difendere davanti al TAR vista la comunicazione da parte del MEF di aver provveduto ad impugnare la delibera in questione cioè San Pietro al Tanagro e Sant’Arsenio. Il mancato provvedimento da parte del governo per la proroga dei termini  dei comuni ritardatari a questo punto potrebbe aver creato un caos. Sembra che negli anni passati venisse solitamente inserita tale sanatoria lasciando intendere come anche per questo 2015 il problema ritardo sarebbe stato risolto. Ciò non è avvenuto e la notizia della mancata introduzione della proroga, giunta peraltro a ridosso delle scadenze di dicembre, ha portato ad una serie di dubbi e problemi per i comuni. Intanto va sottolineato che per i contribuenti è bene valutare quali sono state le tariffe applicate al momento del pagamento dei tributi. C’è però ancora da Attendere per capire quali siano le aliquote da applicare dato che dovrà essere il TAR  a stabilire se le delibere approvate in ritardo siano o meno valide e se le aliquote in esse stabilite siano applicabili già dal 2015 o vadano applicate solo a partire dal 2016. I Comuni di San Pietro al Tanagro e di Sant’Arsenio sembra comunque che non siano interessati a stare a guardare e hanno già affidato l’incarico di difesa davanti al TAR contro il ministero di Economia e Finanza. Certo è che la mancata sanatoria potrebbe ulteriormente creare difficoltà a comuni già in forte crisi. I mancati trasferimenti statali hanno costretto la stragrande maggioranza delle amministrazioni ad un aumento delle aliquote dei tributi locali per riuscire a far fronte anche alle più elementari esigenze economiche dell’ente. Se a ciò si aggiunge l’impossibilità di poter usufruire di entrate invece previste da bilancio, il discorso si fa duro. 

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