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Quando si parla di una rissa si pensa subito a giovani che armati di coltelli o altri oggetti contundenti se le diano di santa ragione. E invece no. Ad Auletta desta molto scalpore quanto accaduto nella serata di ieri in un noto bar del paese. A termine di una partita a carte due anziani sono venuti alle mani con il primo che ha letteralmente preso a pugni l’amico e avversario di turno. Colpa dell’anziano vittima è aver commentato una giocata, a suo avviso, errata del rivale. Per fortuna nessun ferito grazie anche al tempestivo intervento di altre persone che erano lì presenti. Tuttavia quanto accaduto fa molto riflettere. Due anziani che si picchiano per una partita a carte è il segno di una civiltà ormai nel più totale caos e degrado psicologico. Colpa della televisione che propina ogni giorno atti di violenza ai quali sembra non esserci mai fine. La grande stranezza è che a rendersi protagonisti di questa vicenda sono due pensionati che puntalmente il pomeriggio passano il proprio tempo giocando a carte. Se una simile azione fosse stata compiuta da due giovani ora staremmo parlando di inciviltà, di mancanza di educazione dando la colpa a internet, i social network e chi più ne ha più ne metta. Invece la rissa tra anziani di ieri ha messo in evidenza come siano i grandi ad aver tramando ai giovani comportamenti errati che vanno condannati e che siamo in una società dove, è il caso di dirlo, basta poco per far scattare la scintilla e compiere azioni non certo ammirevoli. Siamo in una società dove non si riflette più, dove non si valuta la conseguenza delle proprie azioni, dove si pensa che tutto ci è consentito e nulla è dovuto, dove la violenza è l’ordinario e la civilità un prodotto posto lì ad un lato su uno scaffale del supermercato che si compra quando si avverte la necessità. Riflettiamo, pensiamo e poi agiamo: questo dovrebbe guidarci ogni giorni.