Banca 2021 rischia di scomparire per incorporazione. Costituito un comitato contro la decisione

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Una bcc più grande sarà incorporata in una bcc più piccola. Un percorso di fusione già tracciato senza il coinvolgimento dei soci. È quanto potrebbe accadere alla Banca 2021 che, nonostante le dimensioni più grandi sta per scomparire ed essere accoirpata alla consorella BCC dei Comuni Cilentani.

Una decisione del Consiglio di Amministrazione che ha spinto verso la costituzione di un Comitato dei Soci della Banca 2021 contrari all’incorporazione. Un gruppo di soci a sostengo della posizione dell’ex presidente Sen. Francesco Castiello che, nei giorni scorsi, chiedeva maggiore chiarezza e una corretta informativa a soci in riferimento al processo di incorporazione avviato dal CDA. Per il comitato la governance di Banca 2021 ha avuto una condotta non trasparente nei confronti dei soci approvando un accordo di “incorporazione invertita” della propria Banca (più grande) da parte della Bcc dei Comuni Cilentani (più piccola), lasciando ai soci stessi la magra consolazione di essere informati alla fine del procedimento autorizzativo, mettendoli davanti al fatto compiuto. Un atteggiamento che a parere del comitato svilisce il ruolo stesso dei soci  che potranno pronunciarsi solo solo dopo che la BCE si sarà espressa e che siano stati raccolti i pareri di tutti gli organi competenti.

“Quanti soci potrebbero decidere con ponderata consapevolezza, – si chiedono dal comitato – esprimendo un voto nell’assemblea straordinaria, dopo che BCE si esprimesse favorevolmente all’incorporazione e quindi, di fatto, per la estinzione di Banca 2021? Da parte nostra – continuano – possiamo solo registrare arroganza e mancanza di rispetto da parte dei vertici della Banca 2021 verso i circa 7.000 soci, omettendo scientemente di informarli sulla incorporazione della nostra Banca da parte di un’altra e più piccola BCC”.

Il Comitato ritiene che, un coinvolgimento dei soci dopo la pronuncia della BCE, sarebbe solo fumo negli occhi. Fumo negli occhi per il Comitato e “un atteggiamento ingiustificabile -scrivono – che si nutre anche di arroganza pretestuosa. Non si cerca la condivisione e la partecipazione attiva dei soci, come dovrebbe essere in un Credito Cooperativo, ma si tenta di imporre scelte che nulla hanno a che vedere con l’interesse di un comprensorio dimenticato”.

“Sconcertante – si legge ancora nella nota – rilevare che l’intero CdA ha smarrito il ricordo che, in una Società Cooperativa l’organo direttivo fornisce informative ed indirizzo programmatico ai Soci, i quali assumono le decisioni”. Dati che spingono il comitato a chiedere immediati chiarimenti ai vertici di Banca 2021. “È urgente – scrivono – che il presidente Lucibello ed il CdA chiariscano ad horas i retroscena di un disegno politico che tende a spostare l’asse degli interessi e della gestione della banca sul Cilento nord, con immediate ricadute sui territori del Cilento sud, Lucania e Vallo di Diano, prescindendo dagli interessi effettivi dei Soci, del territorio e dei correntisti che in questo territorio vivono e lavorano”.

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