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Nel 2013, all’indomani della decisione della Cassazione presieduta dal giudice Antonio Esposito, in passato giudice anche presso il Tribunale di Sala Consilina, sul processo Mediaset che aveva condannato Silvio Berlusconi in qualità di socio della società, motivando la decisione con un “Non poteva non sapere”, lo stesso giudice aveva anticipato le motivazione della sentenza stessa, prima ancora della pubblicazione ad Antonio Manzo giornalista de Il Mattino. Un fatto che creò particolarmente scalpore in quei giorni proprio per l’anticipazione delle sue motivazioni avvenuta a mezzo stampa e non tramite i canali ufficiali. Da qui ci fu anche un procedimento disciplinare a carico dello stesso giudice Esposito da parte del CSM. L’intervistato, aveva quindi deciso di denunciare il quotidiano e il giornalista affermando che lo stesso aveva manipolato la conversazione e chiedendo un risarcimento di 2 milioni di euro. Dal Tribunale di Napoli è arrivata ieri la decisione che ha assolto Manzo e il quotidiano Il Mattino confermando che quanto riportato nell’intervista corrispondeva esattamente alla realtà di quanto riferito dallo stesso giudice. Abbiamo raggiunto telefonicamente l’autore dell’intervista Antonio Manzo che solleva anche la questione relativo al rapporto tra Giudici e Stampa.