Fondo nazionale Montagna in arrivo alle Regioni e poi a Unioni, Comunità e Comuni Montani

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Nel corso della Conferenza Unificata dello scorso 25 maggio, le Regioni hanno dato parere positivo al riparto del “Fondo Montagna”, si tratta di 110 milioni di euro per il 2022

Soldi che – spiegano da Uncem – il Dipartimento per gli Affari regionale e le Autonomie andrà a ripartire alle Regioni nelle prossime settimane. E da qui, le Regioni li investiranno con i Comuni, le Unioni montane, le Comunità montane. Consentiranno diverse progettualità contro lo spopolamento e per la tutela dei territori: dalla creazione di green communities, a nuovi impianti con fonti rinnovabili, da interventi per ridurre il rischio idrogeologico a progetti per le filiere forestali. Ma anche infrastrutture digitali, contro il digital divide dei territori, e riorganizzazione dei servizi, come previsto dalla Strategia nazionale Aree interne.

Dal 2023, il fondo passa a 200 milioni.

Un importante risultato secondo Uncem. “Ora – dicono – dobbiamo lavorare superando campanilismi e frammentazioni, rafforzando il sistema istituzionale, come più volte abbiamo detto nel corso degli Stati generali della Montagna del 2019 e del 2020. Dar forza agli Enti sovracomunali montani, come già hanno fatto Francia e Germania, permette di incontrare i bisogni delle comunità e investire bene risorse economiche disponibili, fondo nazionale montagna e PNRR, oltre che risorse della nuova Programmazione europea. Un lavoro importante, enorme. Che richiede Enti solidi, sussidiarietà tra Stato, Regioni, Autonomie, ma anche una capacità politica nuova, unita a progettualità, visione, strategie per stare nella transizione ecologica ed energetica. La montagna ne è protagonista”.

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