Monte San Giacomo. Ieri “La pera lardara – show cooking” con “Grotta, Briganti e Cacio”

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Una giornata dedicata alla “pera lardara” declinata tra storia, scienza e gusto. Con questa iniziativa l’Associazione “Grotta, Briganti e Cacio” ha voluto celebrare il frutto autoctono autunnale tipico della tradizione di Monte San Giacomo, i cui terreni montani, per le condizioni pedoclimatiche, sono l’unico habitat in cui l’albero porta a maturazione i propri frutti.

In località Vallicelli ieri mattina la giornata è iniziata con un’escursione, guidati daL Presidente Dell’Associazione Carmine Lisa, tra la natura alla scoperta delle piante e dei luoghi, e della storia millenaria che li accompagna. Un secondo momento della giornata, durante il convegno tematico presso la “Casa del Peraino”, ha visto protagonista la scienza con l’intervento del Professore Paolo Casoria dell’Università Pathenope di Napoli che si è concentrato sull’altra caratteristica del prodotto ovvero la conservazione in sola acqua che consente di mantenerlo integro e sano per mesi.

Un prodotto tipico come la pera lardara che cresce solo a Monte San Giacomo, con alle spalle secoli di storia e tradizione e, oggi, valorizzata dall’impegno di “Grotta, Briganti e Cacio”, non poteva lasciare indifferente l’Associazione “Slow Food”, ieri rappresentata dal dott. Vito Trotta che ha relazionato sulla dimensione socio-culturale del cibo e sull’aspetto etico del recupero delle varietà antiche.

La pera lardara è anche storia culinaria locale, tradizionalmente accompagnata da alici, peperoni e olive, condita con olio, aglio e sale, in una delle pochissime ricette agro-dolci della Campania. La giornata non poteva mancare di concentrarsi sul gusto e quindi la versatilità del frutto combinata alla fantasia della chef Giovanna Voria, ambasciatrice della Dieta Mediterranea, hanno dato vita ad un menù variegato dall’antipasto al dolce tra tradizione e innovazione.

Rosa Romano

 

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