Montesano sulla Marcellana: domani si discute di “Profumo e Polvere di Terra”.

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Domani alle 20 presso il Museo Civico di Montesano sulla Marcellana diretto dal dott. Giuseppe Aromando si terrà un incontro culturale per confrontarsi sul futuro possibile del comprensorio Vallo di Diano partendo dal libro del giornalista Lorenzo Peluso, “Profumo e polvere di terra”, che analizza nel dettaglio le vicende che hanno caratterizzato nei secoli la piana agricola del Vallo di Diano, offrendo un’inedita prospettiva di crescita e rinascita del mondo agricolo. L’autore di “Profumo e polvere di terra” si confronterà con gli amministratori locali della città di Montesano. Un appuntamento di spessore culturale che arricchisce l’estate montesanese. Interessante la prefazione del volume, affidata al giornalista del Corriere del Mezzogiorno, Gabriele Bojano. “La storia del Vallo di Diano è troppo spesso storia di una vocazione territoriale colpevolmente disattesa. La globalizzazione ha reso le terre a sud di Salerno sempre meno appetibili per le nuove generazioni che il più delle volte preferiscono tradire le tradizioni di famiglia, fare le valigie e cercare fortuna altrove. Lo spopolamento nelle aree interne del Salernitano è qualcosa di più di un rischio, suffragato da una crescente denatalità che porta alla chiusura delle scuole primarie e alla soppressione degli uffici postali. Eppure di fronte ad uno scenario che vira inevitabilmente verso l’arretratezza, sociale ancor prima che culturale, c’è chi come Lorenzo Peluso, giornalista da sempre attento alle dinamiche socio-economiche del comprensorio in cui vive, non si rassegna e individua nell’agricoltura di qualità l’occasione per il vero e proprio riscatto e rilancio dell’area Vallo di Diano. “Profumo e polvere di terra” è un saggio che dà una parola di speranza, una traccia per “un modello di gestione del territorio e di una politica di tutela e valorizzazione vincenti anche da un punto di vista economico”. Non è un caso che lo studio di Peluso, meticoloso e attento nell’excursus storico sulla pratica dell’agricoltura nella Valle, dai Greci ai giorni nostri, si concluda con la storia di Antonio, il ventinovenne che, in controtendenza e contro la volontà della famiglia, ha deciso di mettere su un gregge di circa 100 capre che ogni giorno porta al pascolo, munge e trasforma il latte. E’ da questi esempi che bisogna ripartire per favorire e rilanciare un’agricoltura moderna, competitiva, diversificata e sostenibile, afferma il giornalista del Corriere del Mezzogiorno, Gabriele Bojano, nella prefazione del volume.

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