Operazione anti-droga nella Piana del Sele: coinvolte 31 persone

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Oggi, ufficiali di Polizia Giudiziaria in servizio presso il Comando Provinciale dei carabinieri di Salerno, con l’ausilio dai reparti operanti nelle province di Napoli e Varese, hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare, emessa dal gip del locale Tribunale, su conforme richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia di Salerno, nei confronti di 31 indagati (27 in carcere, 4 agli arresti domiciliari),  gravemente  indiziati  dei  reati  di associazione per delinquere  finalizzata all’acquisto, detenzione, messa in vendita, trasporto, offerta, consegna, distribuzione e commercializzazione di rilevanti quantità di sostanze stupefacenti, in particolare di cocaina, marijuana e hashish.

La complessa e articolata attività, nata da uno spunto investigative della Compagnia di Eboli, diretta dal cap. Emanuele Tanzilli, nell’ambito dei servizi di controllo del territorio, integrata da intercettazioni nonché da copiosi riscontri a seguito di osservazione e pedinamento degli indagati, ha consentito di individuare due distinti gruppi criminali, di cui uno facente capo alla famiglia D’Alterio, operante prevalentemente nel comune di Campagna, ed un altro a Cosimo Dianese, operante prevalentemente ad Eboli, che avevano autonomamente organizzato una fittissima rete delittuosa operante in tutti i comuni della Piana del Sele.

Nel corso delle indagini, e stato inoltre accertato che il Dianese, pur di assicurarsi il controllo delle piazze di spaccio, non esitava a porre in essere azioni intimidatorie nei confronti dei possibili concorrenti o coloro ritenuti tali; in particolare, nel marzo del 2019, si rendeva responsabile, in concorso con Attilio Foglia, Gerarda Paradiso e Cristian Perna, dell’incendio doloso di quattro autovetture all’interno dell’autosalone Mayo’s Car, con sede ad Eboli, in quanto il Dianese riteneva che il proprietario del citato esercizio commerciale potesse essere un possibile concorrente nella gestione dello spaccio sulla piazza di Eboli.

Ed ancora, nel maggio 2019, lo stesso Dianese rimaneva vittima di un’azione estorsiva posta in essere nei suoi confronti da Giuseppe Morello, quale mandante, e Vito Coppola e Domenico Sirica, quali esecutori, per il recupero di un credito di una fornitura di cocaina non pagata, il cui valore ammontava a circa 3.500 euro.

Nel corso dell’attività investigativa, i militari operanti hanno proceduto all’arresto in flagranza di reato di 14 soggetti nonché hanno proceduto, in 15 occasioni, al sequestro di sostanza stupefacente, approvvigionata a Torre Annunziata, per un peso complessivo di circa 320 grammi di cocaina e 350 grammi di hashish, dal valore di circa 20.000 euro.

Dalle intercettazioni telefoniche è emerso altresì come gli indagati utilizzassero il consueto linguaggio criptico; ne sono esempio le frasi ‘bomba a mano’ ad indicare le dosi di cocaina già confezionate, un ‘kg di pasta’, ad indicare la quantità di stupefacente che doveva essere approvvigionata nonché le parole ‘birra, donne o scarpe’, ad indicare lo stupefacente che doveva essere consegnato. Gli assuntori di sostanze stupefacenti, tutti maggiorenni, utilizzavano le piattaforme di messaggistica Facebook, Whatsapp ed Instagram per contattare gli spacciatori e concordare il luogo, la quantità e l’orario per concretizzare la cessione.

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