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sabato, 1 Aprile, 2023
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    Palomonte, per la rapina alla BCC 4 indagati: 3 in carcere e 1 ai domiciliari

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    Dalle prime luci dell’alba, nella Provincia di Salerno, militari della Compagnia Carabinieri di Eboli hanno eseguito un’ordinanza di applicazione di misura cautelare personale emessa dal GIP del Tribunale di Salerno, nei confronti di 4 indagati (3 in carcere, 1 agli arresti domiciliari), gravemente indiziati, a vario titolo, di “rapina a mano armata e sequestro di persona in concorso tra loro”.

    I fatti riguardano la rapina a mano armata avvenuta a Palomonte, ai danni della Filiale locale della Banca di Credito Cooperativo di Buccino e Comuni Cilentani lo scorso 13 agosto.

    La complessa e articolata attività investigativa, partita con l’acquisizione delle telecamere di videosorveglianza, gli accertamenti sul luogo e la escussione del Direttore dell’istituto di credito, sequestrato all’interno della banca e costretto a fornire la chiave della cassaforte, e proseguita attraverso attività di intercettazione telefonica e servizi di osservazione e controllo del territorio, ha consentito di individuare i responsabili del grave delitto e il dipendente infedele e ideatore della rapina: il 46enne G.W. di Salerno. Appena trasferito presso la filiale di Palomonte, avvalendosi della collaborazione del pregiudicato suo amico S. P. (59 anni di Ogliastro Cilento), aveva infatti reclutato i due esecutori materiali: L. G. (52 anni di Salerno) e P. A. (46 anni di Salerno).

    Fin da subito la responsabilità di G.W. è emersa con chiarezza: non solo sapeva che quel giorno non sarebbe stato presente il collega di sportello, in ferie, ma era anche l’unico a conoscere la circostanza che proprio nella data del 13 agosto, diversamente dal solito, in cassaforte era custodita un’ingente somma di denaro, oltre 110.000 euro, risultante dalla provvista necessaria all’approvvigionamento dello sportello ATM per la chiusura di Ferragosto e da un cospicuo versamento appena effettuato da un correntista, ma anche le abitudini dei dipendenti della banca.

    Riscontri decisivi all’ipotesi investigativa sono poi emersi grazie all’attività tecnica, telefonica ed ambientale, attivata fin dalle prime ore dopo l’evento, la quale ha consentito di cristallizzare le conversazioni tra G.W. e S. P., incentrate sulla necessità di recuperare la propria parte del bottino, ancora trattenuto interamente dai complici. I tentativi di recupero della somma condotti dai due sono stati seguiti in tempo reale dai militari operanti, i quali sono stati condotti sotto casa di L.G., ex compagno di cella dello S.P. tanto durante la detenzione a Sant’Angelo dei Lombardi che presso la casa Circondariale di Fuorni, ove si è svolto un teso faccia a faccia fra i sodali.

    L’individuazione di L.G. ha poi condotto a quella di P.A., pregiudicato per reati della stessa specie ed esecutore materiale anche delle lesioni inferte al Direttore della Banca il giorno della rapina. 

    In carcere: S.P., originario di Ogliastro Cilento, di anni 59; L.G., originario di Salerno, di anni 52; P.A., originario di Salerno, di anni 46. Ai domiciliari: G.W., originario di Salerno, di anni 46;

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