PSA, immediata macellazione dei suini familiari o da allevamento di aziende: il no da Sanza.

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Che la peste suina si sarebbe rivelata un vero e proprio pericolo per i tanti allevatori presenti nelle aree interne ed agricole, era nell’aria. Un pericolo confermato al momento dell’individuazione dei 17 comuni del salernitano come Zone infette da Peste Suina Africana e, di conseguenza, l’ASL di Salerno ha emesso una ordinanza con cui è stato disposto la macellazione di tutti i suini di tipo familiare. La disposizione, emessa dal Dipartimento di Unità Operativa Veterinaria del distretto sanitario 71-72, lo scorso 1 giugno, ha disposto le modalità di macellazione e consumo della carne da suino che dovrà essere macellato per effetto delle Ordinanza della Regione Campania e del Commissario Straordinario per la Peste Suina Africana.

Macellazione immediata dei suini detenuti all’interno degli allevamenti familiari presenti nelle zone individuate come Infette da Peste Suina. Inoltre, nello stesso documento, vengono anche disposte le regole da seguire, partendo dalla comunicazione della data di macellazione che devono avvenire dietro controllo del Servizio Veterinario e consumo delle carni fresche o, al limite refrigerate o congelate, vietato produrre insaccati. L’inosservanza delle disposizione può comportare la denuncia all’Autorità Giudiziaria. Una decisione a cui però, gli allevatori non si arrendono di buon grado, come dimostrato a Sanza dove, all’indomani della pubblicazione della disposizione, l’amministrazione comunale insieme ai veterinari ha incontrato gli allevatori per informarli sui rischi della Peste Suini. Un incontro da cui è emersa la chiara opposizione di allevatori ed agricoltori alla disposizione di abbattimento dei suini familiari.

Nel corso dell’incontro svoltosi a Sanza, infatti, i cittadini hanno manifestato la loro contrarietà all’applicazione della norma che prevede la macellazione dei suini allevati dai cittadini, richiedendo piuttosto, una massiccia campagna di individuazione ed abbattimento dei cinghiali, partendo proprio dalle aree interessate. “Siamo molto preoccupati degli effetti devastanti del piano di contenimento. – commenta il Sindaco di Sanza Vittorio Esposito – Applicare le norme così come sono state strutturate significherà mettere in ginocchio le nostre comunità. La nostra è una richiesta semplice ma necessaria: si elimini prima il flagello dei cinghiali che scorrazzano nelle nostre campagne e nelle vie dei nostri centri urbani, poi dopo attento monitoraggio degli esemplari di suini allevati, se ci si troverà in presenza del virus, si procederà come necessario”.

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