Sabato prossimo 9 aprile a Sala Consilina, presso il teatro comunale Mario Scarpetta sarà ricordato Diego Armando Maradona attraverso l’opera realizzata dall’artista di origini di San Rufo Alejandro Marmo, nato in Argentina da padre di San Rufo.
Impossibilitato a raggiungere Sala Consilina per l’evento, l’artista ha comunque mandato la sua opera il “Diego Iluminado” per farla ammirare agli appassionati di calcio valdianesi, che raffigura il grande Maradona, prima che venga istallata presso lo Stadio intitolato all’idolo del calcio. Grazie alla BCC Monte Pruno che ha sostenuto le spese, la raffigurazione del campione argentino che ha regalato il sogno dello scudetto ai tifosi napoletani, arriverà a Sala Consilina per l’evento promosso ed organizzato dal Club Napoli Sala Consilina, in collaborazione con la BCC Monte Pruno, il Comune di Sala Consilina ed il Circolo Banca Monte Pruno.
Alle ore 10,00 di sabato prossimo 9 aprile presso il Teatro Mario Scarpetta di Sala Consilina, prenderà il via l’incontro dal titolo “Il mito di Maradona nel calcio, nell’arte e nel sociale” dedicato sia al grande mito del calcio Diego Armando Maradona morto nel novembre del 2020, attraverso l’opera realizzata dall’artista originario valdianese Alejandro Marmo argentino come il campione. Un’occasione anche per rivivere e ricordare la presenza del calciatore da più parti ritenuto il più grande di tutti i tempi, anche a Sala Consilina negli anni in cui giocava nel Napoli di Ferlaino, vincitore di due scudetti.
L’appuntamento di confrotno e ricordo sarà moderato dal giornalista e storico Giuseppe D’Amico e si aprirà con i saluti del Sindaco di Sala Consilina Francesco Cavallone, del direttore generale della Banca Monte Pruno Michele Albanese, della dirigente scolastica dell’Istituto D’istruzione Superiore Cicerone, Professoressa Vairo, di Aldo Rescinito, presidente del Circolo Banca Monte Pruno e del presidente del Club Napoli Sala Consilina Crescenzo Farina. A seguire sarà possibile ascoltare gli interventi del giornalista Gianfranco Coppola e di Germano Torresi docente d’arte.