Sanita’. Antibiotici e resistenze batteriche, in Campania scendono in campo i medici di famiglia.

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Dagli Usa arriva l’allarme per un batterio del genere Coli che resiste a tutti gli antibiotici esistenti e che, nell’arco dei prossimi anni, potrebbe causare infezioni mortali in 10 milioni di persone ogni anno. La ricerca intanto segna il passo per l’eccesso dei costi e la carenza di risorse per trovare nuove sostanze antibatteriche. Da indagini condotte dal Consorzio Nazionale delle Cooperative Mediche però emerge una correlazione precisa tra stile e abitudini prescrittive dei medici e resistenze agli antibiotici. In Campania quindi per aggirare l’ostacolo della mancanza di fondi e educare al buon uso dei farmaci, poiché è l’uso improprio che se ne fa a generare i microbi resistenti, sono scesi in campo 650 medici di famiglia del Consorzio Nazionale delle Cooperative Mediche, i quali insieme con l’Ufficio Scolastico Regionale Campano e l’Università degli Studi di Milano ieri (27 giugno) hanno firmato un’intesa la cui finalità è indicare a tutti i medici di famiglia campani la necessità di effettuare una moratoria per almeno un paio d’anni nella prescrizione di determinate molecole che evidenziano una resistenza diffusa, peraltro sviluppata proprio per un eccesso d’utilizzo nella pratica clinica. Così che si rivitalizzino e rendano, a rotazione, più efficaci molecole di antibiotici che oggi non lo sono più. Dal Consorzio fanno sapere che il progetto  rappresenta, nell’ambito della Medicina di comunità, il prototipo di intervento più completo per mettere sotto controllo la prescrizione e il consumo degli antibiotici in ambito extra ospedaliero, intercettare le resistenze batteriche agli antibiotici sul territorio regionale e diffondere nella popolazione una diversa cultura sull’uso dei farmaci antibatterici anche attraverso il monitoraggio delle correlazioni tra le prescrizioni degli antibiotici e le resistenze batteriche.

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