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La Procura della Repubblica presso il Tribunale di Lagonegro ha emesso Avviso di conclusione delle indagini preliminari – art. 415 bis c.p.p. nei confronti di una Ditta del Vallo di Diano operante nel settore di esumazioni-estumulazioni Cimiteriali, aggiudicataria del servizio di che trattasi. Tre le persone indagate per il reato di smaltimento illecito di rifiuti al cimitero comunale.
Gli indagati sono B.A. 35 anni, R.I. 30 anni e V.J. 32 anni, quest’ultimo di origine straniera, tutti residenti nel Vallo di Diano e ritenuti responsabili a vario titolo di reati penalmente rilevanti di smaltimento illecito di rifiuti mediante combustione in violazione agli Artt. 256, 256 bis e 258 del Decreto Legislativo 152 del 2006, per fatti accaduti il 22 Luglio 2014, come accertato dal Sovrintendente RUBINO Pietro del Comando Forestale di Polla, dipendente dal Comando Provinciale del Corpo Forestale dello Stato di Salerno, diretto dal V.Q.A. Dr.ssa Maria Gabriella MARTINO.
Lo stesso sottufficiale della Forestale, il 22 Luglio 2014, subito dopo le formalità di rito operò il sequestro penale dell’area e dei rifiuti ove avveniva lo smaltimento illecito degli stessi, che preliminarmente richiese l’intervento di una squadra dei Vigili del Fuoco del Distaccamento di Sala Consilina, per lo spegnimento del rogo, con affidamento in giudiziale custodia al Sindaco pro-tempore del Comune Dott. Antonio COIRO.
Dopo il sequestro, anche con l’ausilio dei filmati estratti dal sistema di registrazione video sorveglianza installato, acquisito dal sottufficiale, è stata documentata l’intera giornata dei lavori, che tra l’altro ha permesso all’Autorità Giudiziaria che ha coordinato le indagini, di contestare, inoltre, il reato di violazione dei sigilli già apposti dal sottufficiale della Forestale, con prelievo dall’area sequestrata di una parte di rifiuti incombusti da parte di due operai della citata Ditta, che presumibilmente avevano tentato di ripristinare lo stato dei luoghi, anche ignari della presenza di una telecamera che documentava ogni particolare.
Tra l’altro, oltre al procedimento penale pendente nei confronti dei tre soggetti, che ora rischiano la reclusione da 2 a 5 anni o da 3 a 5 anni se trattasi di rifiuti pericolosi, la stessa Forestale ha comminato inoltre sanzioni amministrative nei confronti dei predetti per un importo che si aggira intorno ai ventimila euro per illeciti connessi alle attività documentate e svolte dai medesimi, in violazione di legge ed in danno al Comune di Sant’Arsenio.