A Sanza domenica si ricorda l’orrore di Auschwitz con “Mai più la Shoah”

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Sarà una domenica di ricordo ma anche di sensibilizzazione verso i temi legati al rispetto della persona in primis per la sua condizione di essere umano. Domenica 28 gennaio a Sanza si ricorderà l’orrore di Auschwitz, cittadina del sud della Polonia dove a partire dal 1940, al di là cancello con la scritta “Il Lavoro rende liberi”, i tedeschi avevano messo in funzione la sofisticata «macchina» che gli stessi consideravano la «soluzione finale del problema ebraico» fatte di freddo, camere a gas, forni crematori, e baracche dove i prigionieri lavoravano e soffrivano prima di venire avviati alla morte. Aushwitz, come Birkenau e Monowitz sono i simboli del macabro e orribile periodo dell’eccidio degli ebrei che devono restare intatti e visibili a tutti affinché sia monito alle future generazioni contro i fenomeni di razzismo e intolleranza che poi sfociano in violenza, in taluni casi vergognosamente giustificata.

“Non possiamo e non dobbiamo dimenticare tutto questo” ha sottolineato il sindaco di Sanza Vittorio Esposito nell’annunciare l’evento di domenica prossima alle ore 17,30 presso la Chiesa di San Francesco “MAI PIÙ LA SHOAH”. L’evento sarà occasione di incontro e momento di riflessione, con commento musicale, per non dimenticare milioni di innocenti, vittime dei campi di sterminio nazisti, affinché il tempo non cancelli quello che è stato e i ricordi non affievoliscano. L’evento promosso dall’amministrazione comunale e dall’Associazione Nazionale (onlus) AMICI DELL’ARTE propone una serata di riflessione. Ad intervenire il Sindaco Vittorio Esposito; Angela Fucas, dell’Associazione Ebraico-Cristiana; l’antropologo Giovanni De Luca. A seguire il commento di Pietro De Rosa. La serata sarà inoltre allietata da inframezzi musicali del Coro “Sinfonia di Voci” ed Ensable vocale e strumentale Salerno Classica. Prevista la presenza anche del Capitano della Compagnia Carabinieri di Sapri, Michele Zitiello. Sarà una serata per ripercorre e onorare il ricordo di oltre 15 milioni di vittime dei campi di concentramento nazisti funzionanti durante la seconda guerra mondiale di cui 6 milioni del popolo ebraico.

“La Giornata della Memoria – spiega il consigliere delegato alla cultura, Antonella Confuorto – non serve solo a commemorare milioni di persone uccise senza nessuna pietà, ma serve soprattutto a ricordare che ogni giorno esistono tante piccole discriminazioni verso le quali spesso non alziamo abbastanza la voce, per comodità e opportunismo. E’ questa – sottolinea il Consigliere Confuorto – la battaglia culturale che dobbiamo tutti insieme affrontare, ogni giorno, per far si che ciò che è stato non accada mai più”.

Anna Maria Cava 

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