Scoperta nuova proteina per combattere cancro al colon retto. Importante lo screening avviato anche nel Vallo di Diano

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Una proteina collegata allo svilupparsi del cancro al colon retto potrebbe diventare presto un bersaglio di terapie mirate a sconfiggere la patologia tanto temuta. È quanto è emerso da un progetto di ricerca, finanziato dall’Associazione Italiana Ricerca sul Cancro e coordinato dall’Università del Salento che potrà consentire di contrastare una neoplasia terribile, la seconda per frequenza in Italia e nel mondo.

“Nel caso del cancro del colon retto, la proteina chiamata beta-Catenina mostra un’espressione esagerata, solo nelle cellule tumorali – spiegano i ricercatori – nonostante il ruolo chiave che la molecola riveste nelle fasi precoci d’insorgenza di questo tumore, farmaci intelligenti diretti contro di essa hanno finora mostrato una limitata efficacia terapeutica, riuscendo a bloccare la proliferazione ma non la sopravvivenza delle cellule cancerose”.

Il progetto ha così scoperto il legame di beta-Catenina con un circuito molecolare che ha l’obiettivo di stabilizzare dall’interno la cellula cancerosa. Una scoperta che avrà i suoi vantaggi in Italia in primis e anche in provincia di Salerno dove gli specialisti e massimi esperti del settore si stanno già adoperando per saperne e capirne di più.

Uno studio che apre nuove frontiere nella cura del tumore al colon retto, uno studio che potrebbe interessare gli oncologi, il Vallo di Diano ma soprattutto il dottor Riccardo Marmo gastroenterologo all’ospedale di Polla che, da tempo ha avviato e aderito a campagne di screening come l’ultima presso il laboratorio Biochimica di Padula che, da la possibilità di sottoporsi all’esame specifico, per rintracciare sangue occulto nelle feci.

Antonella Citro   

 

 

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