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domenica, 28 Maggio, 2023
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    Strage di silla; chi erano Nicola e Giovanni Femminella, Daniele Paciello e Luigi Paciello.

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    4 amici al bar, risate e scherzi prima di andare a giocare a calcio. Ma, addosso a loro un’auto a folle velocità. Si può riassumere così quanto accaduto ieri pomeriggio a Silla di Sassano. Una tragedia di proporzioni indescrivibili se si pensa a come ciò è avvenuto, a come poteva essere evitato, e a come tutto ciò che ci circonda diventa così effimero. Tutti giovanissimi, tutti amici, tutti che si conoscevano. Giovanni Paciello, poco più che ventenne piomba con la sua auto, una BMW di grossa cilindrata, sulla vita dei 4 amici, strappandoli per sempre all’affetto dei suoi cari e di un’intera comunità che li conosceva e li amava per la loro serenità. Il ragazzo alla guida dell’auto pare sia conosciutissimo nella comunità sassanese, e non solo, per la sua guida spericolata. E ieri, una delle sue tante folli corse si è arrestata addosso a 4 giovani vite che stavano organizzando i prossimi minuti e le successive ore, ignari che quei minuti e quelle ore gli sarebbero stati tolti. Tutti giovanissimi, tutti incolpevoli, e tutti amatissimi per la loro dolcezza, tranquillità e disponibilità. Nicola Femminella e Gianni Femminella, fratelli, il primo di 22 anni e il secondo di 16 anni. Figli dei proprietari del Bar in cui la BMW è andata ad impattare. Nicola aiutava i suoi genitori all’interno dell’esercizio. Gianni, troppo piccolo per lavorare, faceva il suo dovere studiando e, nel tempo libero, si dedicava al gioco del calcio, militando nella squadra del Sassano Calcio. Daniele Paciello, anche lui giovanissimo, 16 anni, anche lui bravissimo a scuola, anche lui amato e ben voluto dalla comunità per la sua dolcezza e per la sua docilità. E Luigi Paciello, un solare e tranquillo 15enne tifoso del Milan, fratello di Giovanni Paciello che con la sua auto e la sua mania di correre ad altissima velocità, è piombato anche addosso al fratellino. Ora si cerca di dare una spiegazione a quanto è avvenuto, spiegazione che certo non servirà a restituire i 4 ragazzi alle loro madri, alle loro famiglie ormai distrutte 

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