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giovedì, 30 Marzo, 2023
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    Strage di Silla. Ecco le motivazioni della Cassazione che hanno confermato la condanna di Gianni Paciello

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    Lo scorso novembre la Corte di Cassazione ha confermato la sentenza della Corte d’Appello di Potenza e condannato a 10 anni e 4 mesi di reclusione Gianni Paciello, il giovane di Sassano che il 28 settembre del 2014 con la sua autovettura si schiantò contro il Bar “New Club 2000” a Silla di Sassano uccidendo quattro giovani: il fratello Luigi di 15 anni, Nicola e Giovanni Femminella di 22 e 16 anni e Daniele Paciello di 14 anni. C’era attesa per conoscere le motivazioni della Cassazione che in sedici pagine ha rigettato i sette motivi con cui la difesa aveva chiesto l’annullamento della sentenza della Corte di Potenza. Nessun guasto all’impianto frenante: “il dubbio circa l’effettivo funzionamento del sistema frenante della vettura – si legge – non è confortato da alcun elemento”; Nessun malore per il giovane: “Le argomentazioni difensive poste a base della ipotesi dello svenimento – scrive la Cassazione – sono fondate su circostanze dotate di una consistenza pressoché nulla e, pertanto, esse risultano inidonee a fondare la prospettata tesi del malore dell’imputato”; ed è stata ribadita la validità dei prelievi compiuti che hanno attestato la guida in stato di ebbrezza del giovane: “Il prelievo ematico, da cui è risultato il tasso alcolemico indicato in imputazione, è stato effettuato nell’ambito di protocolli medici, attivati autonomamente dai sanitari, all’atto del ricovero del Paciello in pronto soccorso […]  l’intervento non rientra nel novero degli atti di cui all’art. 356, cod. proc. pen., sicché non sussiste alcun obbligo di dare avviso all’indagato della facoltà di farsi assistere da un difensore di fiducia”. Inoltre “La difesa, che mette in dubbio il risultato delle analisi, non ha documentato, in qualunque modo, che gli esiti di tali accertamenti, effettuati nella struttura ospedaliera, fossero inattendibili, non corretti o alterati”.  Queste le motivazioni della Corte di Cassazione che di fatti decreta la fine della vicenda giudiziaria legata a quella che è passata agli onori della cronaca come la strage di Silla. 

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