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Doveva essere la Notte Bianca della Giustizia, ma si è trasformata in una “notte fonda”, o meglio ancora nella Veglia Funebre al Tribunale di Sala Consilina. Le ultime azioni di protesta, che pure si sono succedute senza sosta nelle ultime ore presso l’ormai ex Foro di Giustizia del Vallo di Diano, si sono scontrate con il muro alzato dal Ministero della Giustizia, che proprio nel tardo pomeriggio di ieri ha diramato un comunicato stampa che sembra rappresentare la pietra tombale per il Tribunale salese. Il Ministro Cancellieri, con decreto ministeriale, ha ritenuto di autorizzare per un periodo di due anni la trattazione dei procedimenti civili ordinari e delle controversie in materia di lavoro, di previdenza e assistenza obbligatoria pendenti alla data del 13 settembre 2013 presso un numero limitato di sedi soppresse nell’ambito della riforma della geografia giudiziaria. Le eccezioni riguardano i Tribunali soppressi di maggiore dimensione per popolazione amministrata o per indice delle sopravvenienze, quindi quelli di Alba, Bassano del Grappa, Pinerolo e Vigevano, Chiavari, Lucera, Rossano e Sanremo. Presso il Tribunale di Rossano si svolgeranno anche i dibattimenti penali relativi ai procedimenti pendenti alla data del 13 settembre 2013. Dunque mentre la Notte Bianca della Giustizia stava per avere inizio presso il Foro di Giustizia del Vallo di Diano, il ministro Cancellieri ne confermava la chiusura per effetto della riforma che entrerà in vigore il prossimo 14 settembre. Una notizia che ovviamente ha generato avvilimento e sconforto tra tutti quanti erano presenti ieri sera presso il Tribunale di Sala Consilina. Certo in questi giorni si sta vivendo un lento stillicidio la cronaca di una morte annunciata da tempo, e gli stessi avvocati incatenatisi ieri mattina davanti al foro di giustizia ed i dipendenti chiusi nella gabbia destinata ai detenuti nell’aula della Prima Sezione Penale ne erano ben consapevoli. Tutti gesti dimostrativi che avevano poche chance di incrinare una decisione presa da tempo a Roma e voluta in primis dal potere forte e trasversale esercitato dalla magistratura, condivisa e avallata del Presidente della Repubblica Napolitano e dal Ministero della Giustizia. In tutto questo PD e PDL, oggi al governo insieme, con i loro deputati e senatori, hanno prodotto tante chiacchiere e ottenuto qualche contentino, abbandonando alla fine i territori più deboli e indifesi al loro destino. Tra questi ci sono di sicuro il Vallo di Diano, il Tanagro ed il Golfo di Policastro ed i 29 Parlamentari salernitani, pur riconoscendo questa legge di riforma della Geografia Giudiziaria profondamente iniqua, sbagliata e addirittura controproducente, e l’accorpamento tra Sala Consilina e Lagonegro un obbrobrio sotto ogni punto di vista, sembrano essersi volatilizzati al momento del bisogno o, nel migliore dei casi, contare come il 2 di picche. In ogni caso presso il Tribunale Salese l’ultima pattuglia degli irriducibili non ha ancora gettato la spugna. Anche il Vescovo della Diocesi di Teggiano Policastro, Mons. Antonio De Luca, presente ieri sera presso il tribunale, ha fatto sentire la sua voce e si è schierato ancora una volta contro la soppressione. “Una ingiusta e dannosa punizione che priverebbe il territorio di un fondamentale presidio di giustizia” ha detto Monsignor De Luca, rivolgendo un accorato appello al Ministro Cancellieri affinché tenga in debito conto le sorti del Tribunale di Sala Consilina, consentendo in ogni modo la sua permanenza.
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